Il clima nella maggioranza si fa sempre più rovente: Veltroni invita alla non belligeranza fra i candidati alle primarie del Partito Democratico – e subito Gawronski attacca Letta con un’entrata a gamba tesa; l’extra-gettito fiscale rischia di spaccare nuovamente l’ala moderata da quella smodata; Mastella vuole rifare il centro, ma non ha più la mira di un tempo.
Tutto ciò provoca un’ulteriore impennata della colonnina di mercurio.
Per giunta, non piove: incombe lo spettro della secca.
Il Po minaccia la crisi idrica, che lo denuncia all’Autorità di Bacino. Taormina assume le difese del grande fiume, ma ha fretta, per vi di un probabile impegno a Garlasco.
Ma non è questo l’aspetto più drammatico della attuale situazione: se si secca il Po, si prosciugano le radici stesse della Lega Nord, va a farsi fottere la cerimonia del Monviso e la linfa vitale che affratella i popoli padani.
Bossi, dopo la lettura di “Va’ dove ti porta il cuore” si è installato in Svizzera, dove non ci sono cardiologi terroni. Ma di fronte all’inefficienza del governo, il senatùr ha preso in mano la situazione da par suo.
Domenica prossima 300.000 pistolini celoduristi si raduneranno sul Monviso, alle sorgenti del Po. Al ‘Via!’ urlato da Bossi - vestito da catetere – i 300.000 donatori di piscia, intonando “Mi scappa la pipì, mi scappa la pipì, papà”, daranno fondo alle loro risorse idriche interne.
Nella sua veste di Gran Sacerdote della Divina Vescica, Umberto Bossi tenterà di ripetere il miracolo delle nozze di Cana – ma al contrario. Infatti, i 300.000 forzati dell’urina non verranno alimentati ad acqua (sarebbe un controsenso), ma con vino, che aspireranno direttamente dagli zaini mediante apposita cannuccia snodata.
Insomma: muteranno il vino in acqua!
E salveranno l’Italia – o almeno quella del Nord – dalla disidratazione.
Si badi bene, semplicemente con un … Po di piscia.