Michela "sistema" a spese nostre

Dà consulenze agli amici della “Tv delle libertà”, ma vuole l’Avvocatura di Stato per zittire i giornali.


Esplode il caso Brambilla. Il ministro, sotto inchiesta per danno erariale, attacca Il Fatto per aver dato conto della sua gestione delle nomine nel mistero e negli enti che da questo dipendono. Curioso. In qualsiasi paese del mondo un ministro che sotto il suo mandato vede il fidanzato approdare alla guida di un ente da lui controllato chiede scusa, si dimette o perlomeno esibisce il proprio imbarazzo. In qualsiasi paese del mondo, un ministro che nomina alla guida della struttura di missione per il rilancio dell’Italia all’estero un drappello di amici, ex dipendenti, ex datori di lavoro la maggior parte provenienti da un organo di partito chiede scusa o rimette il mandato. In Italia no, attacca i giornali.

Ma visto che alla comicità involontaria non c’è limite, la ministra ha solennemente annuncia che si sarebbe fatta difendere dall’Avvocatura di Stato, ravvisando negli articoli de Il Fatto un danno per il ministero. Particolare grottesco, ma rivelatore: l’assunzione di una pattuglia di fedelissimi, e l’incredibile vicenda del compagno che approda al vertice della più importante sezione Aci d’Italia (Milano gestisce il business del gran premio di Monza, 50 milioni di euro), se provato, va considerato un danno della ministra all’immagine dello Stato. E non viceversa.

(articolo tratto dal Fatto di stamattina)

Siamo arrivati alla perdita completa del pudore. La cavallona rossa ha piazzato Eros Maggioni, il fidanzatino, al vertice dell'Aci, ed altri personaggi alla struttura, tra cui Giorgio Medail, l’uomo che l’aveva assunta a Mediaset nel lontano 1989. Che diritto ha di chiedere l'avvocatura di Stato? Che diritto ha di non essere presa a pedate?

Ha la pari opportunità di rimanere impunita come i suoi colleghi uomini.

Quote:

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Originariamente inviata da thorpe

Ha la pari opportunità di rimanere impunita come i suoi colleghi uomini.

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A parte questo... è grave che si chieda l'Avvocatura di Stato.

Questa gentaglia vive fuori dal mondo, si credono semidei.

La questione dell'avvocatura è il meno; se agisce come ministro, o per tutelare il ministero, altre strutture ministeriali o enti e chiede un risarcimento che eventualmente andrebbe al ministero o all'ente stesso, la tutela in giudizio spetta per legge all'avvocatura dello stato.
E' che se ha piazzato moroso e/o amici è clamoroso, per quello si che andrebbe impalata.

Quote:

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Originariamente inviata da Wittmann

La questione dell'avvocatura è il meno; se agisce come ministro, o per tutelare il ministero, altre strutture ministeriali o enti e chiede un risarcimento che eventualmente andrebbe al ministero o all'ente stesso, la tutela in giudizio spetta per legge all'avvocatura dello stato.
E' che se ha piazzato moroso e/o amici è clamoroso, per quello si che andrebbe impalata.

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Ma il discorso è connesso, il punto è proprio la non tutela del ministero. Ovvero, non è la Brambilla che sta ricevendo un danno da un giornale che svela i fidanzati ed amici piazzati, bensì lei stessa che provoca un danno al ministero a causa delle sue azioni.

Fai già una valutazione del merito di questa azione ritenendola infondata(e posso anche essere d'accordo); ma nel momento in cui sostiene, a torto o a ragione, che il tal soggetto con quell'articolo ha danneggiato l'immagine del ministero, del ministro o chessò io e chiede dei danni in favore del ministero stesso, anche se l'azione è infondata e verrà respinta è naturale che appoggi all'avvocatura dello stato.
Se poi verrà fuori che è tutto vero, prob. questa azione verrà respinta e lo stato stesso a sua volta in teoria potrebbe rivolgersi contro di lei per danno erariale (ma non per la questione avvocatura, x quella delle nomine)