IL CASO ZACCAI
"Mi incastrano, come Marrazzo"
L'amica: "Fa paura, ha la pistola"
Cocaina e trans, nei guai politico del Pdl. Versioni contrapposte nei verbali d'interrogatorio. Le sue amiche: "Quando è uscito sul balcone, noi siamo scappate per dimostrare che non c'entravamo nulla"
di FEDERICA ANGELI e GIOVANNA VITALE Pier Paolo Zaccai
ROMA - "Mi vogliono far fare la fine di Marrazzo. É un complotto, mi stanno incastrando". Lo ha gridato a gran voce alle quattro del mattino
affacciato al balcone di via Manlio Torquato 1 e lo ha ripetuto qualche ora dopo in commissariato Pier Paolo Zaccai. E mentre il consigliere provinciale Pdl si affretta a spiegare che per lui con un trans era la prima volta, Morgana, il brasiliano conosciuto all'Eur e coinvolto nella vicenda, sostiene di averlo già visto altre volte. "Uscivo con lui da quattro mesi; ho paura di Pier Paolo, una delle volte in cui sono uscita con lui l'ho visto girare con una pistola in macchina. L'ho raccontato anche alla polizia".
Diversi anche altri punti delle versioni dei protagonisti. "Ieri notte eravamo in quattro all'interno dell'appartamento compreso Pier Paolo, ma solo io ero con lui. Siamo stati insieme qualche ora - ha riferito Morgana appena tornata nel suo appartamento - poi Pier Paolo è letteralmente impazzito quando gli ho detto che doveva andare via. Erano quasi le sei del mattino, lui ha iniziato ad urlare sporgendosi dalla finestra. Noi siamo scappate tutte e tre scendendo ai piedi del palazzo per dimostrare che non c'entravamo nulla".
"Dopo averla accompagnata a San Basilio a comprare la droga - il racconto ora è di Zaccai - siamo andati nell'appartamento di via Manlio Torquato. Lì eravamo in tre: io e due transessuali - Dopo aver assunto la cocaina abbiamo avuto un rapporto sessuale". La serata stava proseguendo leggera e allegra quando qualcosa ha sconvolto il consigliere Pdl. "Verso le quattro del mattino una delle due mi ha detto che se volevamo continuare quello che stavamo facendo, dovevamo spostarci, andare via, lasciare quell'appartamento e farlo altrove. Hanno iniziato a prendere rapidamente le loro cose, borse, cellulari, i computer portatili e ad avviarsi verso la porta".
A questo punto, stordito dalla droga, il consigliere del Popolo delle Libertà è entrato nel pallone. Temeva che lo avessero ripreso. Così ha aperto la finestra e ha chiesto aiuto. "Ho tirato su la serranda, non so cosa mi ha detto la testa in quel momento e sono uscito fuori sul balcone". Quel che è accaduto dopo lo hanno raccontato i residenti del quartiere che, svegliati dalle grida nel cuore della notte, hanno immediatamente dato l'allarme al 113.
"Aiuto, mi vogliono incastrare è un complotto, aiutatemi, qualcuno mi venga ad aiutare - ha urlato - mi vogliono far finire in uno scandalo, mi vogliono far fare la fine del Marrazzo". Quando la polizia è arrivata sul posto delle transessuali non c'era più traccia. Fuggite dall'appartamento con i loro effetti personali, compresi i computer portatili, i due brasiliani sono stati rintracciati dagli investigatori soltanto in tarda mattinata.
(f. a.- a. r. c.)
(02 luglio 2010)