Prendete Vinicio Capossela, Tom Waits, Gabriella Ferri, i Gogol Bordello, Tonino Carotone e Skattegatt degli Aristogatti. Shakerate forte e affogate nel vino.
Alessandro Mannarino è tutto questo (e forse qualcosina di più). Bar della Rabbia è il suo primo album, disco di stornelli e ballate dalle sonorità balcaniche o più mediterranee, accompagnati da testi decisamente sorprendenti ("Le cose perdute" è una perla) e dalla voce rauca di un cavallo sciolto.
Fondamentale se amate Roma.
E se invece non la amate, Mannarino è un motivo in più per innamorarsi del "Tevere Grand Hotel".