Il batterista Stefano D'Orazio, dopo 38 anni, lascia i Pooh. Prima però pubblica coi tre compagni storici (Dodi Battaglia, Red Canzian e Roby Facchinetti) il nuovo disco in uscita l'8 maggio e sarà in tour dal 24 luglio. D'Orazio, come riporta il Corriere della sera, avrebbe chiesto una importante buonuscita, che sembra sia considerevole, che è arrivata dopo trattative estenuanti e litigiose.
Le motivazioni ufficiali dell'abbandono di D'Orazio arriveranno solo venerdì, dopo un incontro ristretto con la stampa. In ogni caso il quotidiano milanese di via Solferino conferma che la notizia circolava già da diversi mesi e la crisi era evidente da tempo. Tra i motivi la stanchezza del batterista per gli estenuanti tour ma anche il peso del suo ruolo di manager in quanto "responsabile della parte finanziaria e manageriale del complesso e gli altri tre". L'artista ha chiesto una buonuscita considerevole poi arrivata dopo trattative serrate e a quanto pare litigiose.
Dopo la pubblicazione del nuovo progetto discografico l'8 maggio e il tour, D'Orazio potrà continuare con la sua attività in proprio. Infatti ha appena lanciato la giovane Silvia Di Stefano, figlia della cantante Lena Biolcati, e sua compagna attuale.
D'Orazio è parte integrante dei Pooh dal 1971, quando sostituisce Valerio Negrini. L'esordio in studio avviene per incidere il disco "Alessandra" del 1972. Come paroliere il suo esordio risale al 1975 con il testo "Eleonora mia madre", incluso nel 33 giri "Un po' del nostro tempo migliore". Mentre la voce solista arriva in "Fare, sfare, dire, indovinare del 1976", che fa parte dell'album "Poohlover".