Ecco cosa si vede sul sito officiale del Re del POP.
Cosa bolle in pentola?
Spero con tutto me stesso che si confermerà un nuovo mostruoso tour di MJ... ci sarò ovunque sia, qualsiasi sia il prezzo... lo spero di cuore!
Ecco cosa si vede sul sito officiale del Re del POP.
Cosa bolle in pentola?
Spero con tutto me stesso che si confermerà un nuovo mostruoso tour di MJ... ci sarò ovunque sia, qualsiasi sia il prezzo... lo spero di cuore!
Magrissimo, confuso, sempre meno uomo e sempre più alieno. L'ex re del pop ha annunciato la sua rentrèe in una conferenza stampa breve e mesta. Riflessioni a margine su un artista postumo in vita.
“This is it”, questo è quanto. Michael Jackson lo ha ripetuto fino allo sfinimento. Sguardo sepolto dietro giganteschi occhiali da sole, sorriso sgranato da Joker. La sua conferenza stampa non è durata che quattro minuti, alla O2 Arena di Londra. Parole stiracchiate, gesti impacciati: una prossemica a metà strada tra il messianico e il delirante.
Forse neanche l’ultimo Elvis Presley era apparso così patetico, sconfitto: postumo di se stesso. Gli ultimi scatti rubati lo avevano mostrato nei bagni pubblici vestito da donna, in pigiama su una sedia a rotelle, mascherina antismog e guanti a coprire la pelle diafana. Ieri è parso in forma migliore, ma un uomo in salute ha ben altro aspetto.
“Vi voglio bene, dovete saperlo”, ha detto più volte. Di fronte a lui, una plebe adorante di ogni età: un plotone di scatti digitali, una selva di cellulari all’erta per immortalare l’apparizione dell’uomo di plastica.
“Saranno i miei ultimi spettacoli, la mia ultima chiamata”, ha bofonchiato. Dieci show a luglio, il primo l’8, tutti alla O2 Arena (20mila posti): eccolo, il suo tour This is it (appunto), il suo ritorno alle scene. Biglietti in vendita dal 13 marzo, sul sito www.michaeljacksonlive.com. Per i fans nasce tutto dal desiderio di riabbracciare il pubblico, i più smaliziati è forse l’unica maniera di arginare la bancarotta e la prospettiva di mettere all’asta 20mila oggetti privati della sua Disneyland.
Si parla di 2 milioni di dollari a serata, cifra spropositata per un artista che è ormai fantasma. In tutti i sensi. Il suo capolavoro è dell’82, l’ultimo disco decente dell’87. Prima Thriller, poi Bad. Prima il nero, poi il bianco: black or white, come una sua canzone.
Jackson si è presentato con tre quarti d’ora di ritardo, 17.45 ore londinesi. Un damerino inutilmente esagitato ha arringato la folla. Jackson è uscito da un van, percorrendo a fatica i pochi metri fino al palco. Magrissimo, smunto e consunto, ingobbito: poco più che uno spettro deambulante. La silhouette inguainata in una camicia nera lucida, rifiniture argento e oro, alle maniche stemmi militari: qualcosa a metà strada tra la caricatura di un torero e gli space cowboys di Clint Eastwood.
Ha spostato la tenda nera ed è apparso. Ha abbracciato il damerino, che gli ha indicato il microfono. Jackson ha mosso le mani quasi a benedire i fans, alzando il braccio sinistro per esortarli al silenzio. Ha così mostrato il palmo della mano, tradendo una pelle sciupata, crepata quasi da stimmate dell’anima. Non è stato uno spettacolo edificante. “Suonerò le canzoni che vorrà la gente, un’ultima volta”. Le labbra apparivano così lunghe da toccare gli estremi del volto.
Moti convulsi di gioia si sono alternati a pause alienate. Un’apparizione breve, schizofrenica, inquietante. Chi non lo reputa più in grado di sostenere un concerto, non avrà certo cambiato idea ieri. Non a caso, il gruppo americano Aeg - proprietario dell'O2 Arena - ha preteso una prova della sua idoneità fisica a stare sul palco, ottenendo una cospicua assicurazione qualora la star si ammalasse e cancellasse le performance. A fine 2008 era circolata la voce per la quale Jackson avesse contratto una rara malattia polmonare, tale da rendergli difficoltosa la parola, oltre alla perdita quasi totale dell’occhio sinistro: il portavoce smentì, ma i dubbi restano.
Nei primi anni Ottanta, Jacko era la quintessenza dell’icona musicale: pattinava sul palco, indossava mocassini (con calzini bianchi) improbabili, declinava come nessuno il pop. Ne era veramente il Re. Poi, l’evaporazione: la consunzione di sé. Jackson ha 51 anni ma il suo aspetto è sempre meno riconducibile all’umano. Pare una sorta di essenza androgina, una creatura misteriosa, deturpata da insondabili drammi interiori (e legali).
Ci sono artisti che sul palco si sono ritrovati, anche fuori tempo massimo. Sembra però che Jacko abbia come abbandonato il suo corpo, e quello che canterà a luglio sarà niente più che una comparsa di se stesso, così sfiancato da non rendersi neanche conto che l’unico viale del tramonto inaccettabile per un Re è la baracconata.
fonte : Michael Jackson intende ritirarsi! - Musica
Bravo senza dubbio.....ma davvero stupido in ciò che è al di fuori della pura e semplice musica.....
Ormai è finito del tutto...Peccato...
Rise & Fall .
Non riesco a trovare una descrizione più azzeccata.
speriamo che ritorni in forma come ai tempi d'oro... è l'unico artista pop che mi piace...
Perché si é ridotto cosi?
Perché???? Perché?????