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SIAE: 800 milioni di euro di debiti. Critiche da editori e autori

  1. #1
    Sempre più FdT many2o
    Uomo 38 anni da Roma
    Iscrizione: 29/10/2005
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    Esclamazione SIAE: 800 milioni di euro di debiti. Critiche da editori e autori

    Autori ed editori professionisti, italiani e non, piccoli o grandi, accusano la SIAE: è la più costosa ed è pesantemente indebitata. “Calpestati i nostri diritti”.

    La SIAE come l’Alitalia? Lo scenario prospettato da editori e autori italiani - riuniti sotto le tre sigle di FEM, ANEM e FA - è dei più allarmanti. La società che dal 1882 protegge i diritti d’autore non solo “è diventata la più costosa” tra quelle di “collecting europee”, ma - scrivono nella lettera inviata alla presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministero dei Beni Culturali, al direttore generale, al CDA e all’Assemblea SIAE - “ha un debito verso gli associati autori e editori che raggiunge cifre da manovra finanziaria, circa 800 milioni di euro, una cifra enorme se comparata con il debito che hanno le altre società europee”.
    Un timbro SIAE

    Le prospettive immaginate da editori e autori sono pessime. Eppure, poco più di anno fa, il Corriere della Sera aveva pubblicato una prima missiva contenente l’invocazione di “riforme improrogabili per modernizzare l’Ente”. Da allora, i passi in avanti sono stati pochi.
    La lista delle accuse è lunga e appare in tutta la sua pesantezza. Nella lettera si fa riferimento a diritti “calpestati quotidianamente da chi ha fatto della SIAE un proprio territorio di caccia fatto di clientele”, a occupazione per anni delle sedie dei vari comitati di partecipazione, a gente che insegue “solo il gettone di presenza, i rimborsi spese e i propri tornaconti personali”, e a chi, in generale, va a caccia di “posizioni di potere personale”.
    La conclusione è però accomodante e costruttiva. Le tre sigle, infatti, si augurano di “trovare una strada comune per proteggere la SIAE e avviare un serio piano di rilancio che permetta alla Società degli Autori e degli Editori di competere con le altre società di collecting europee sul piano dell’efficienza, della modernità e della reale tutela del patrimonio culturale del nostro paese”.








    sono diventati propio ladri

  2. #2
    Xanadu
    Utente cancellato

    Predefinito

    Che schifo! L'ennesima immagine di una nazione che si sta sbriciolando sempre di più....

  3. #3
    digital music maker X-MIND
    Uomo 44 anni da Reggio Emilia
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    Quote Originariamente inviata da many2o Visualizza il messaggio
    Autori ed editori professionisti, italiani e non, piccoli o grandi, accusano la SIAE: è la più costosa ed è pesantemente indebitata. “Calpestati i nostri diritti”.

    La SIAE come l’Alitalia? Lo scenario prospettato da editori e autori italiani - riuniti sotto le tre sigle di FEM, ANEM e FA - è dei più allarmanti. La società che dal 1882 protegge i diritti d’autore non solo “è diventata la più costosa” tra quelle di “collecting europee”, ma - scrivono nella lettera inviata alla presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministero dei Beni Culturali, al direttore generale, al CDA e all’Assemblea SIAE - “ha un debito verso gli associati autori e editori che raggiunge cifre da manovra finanziaria, circa 800 milioni di euro, una cifra enorme se comparata con il debito che hanno le altre società europee”.
    Un timbro SIAE

    Le prospettive immaginate da editori e autori sono pessime. Eppure, poco più di anno fa, il Corriere della Sera aveva pubblicato una prima missiva contenente l’invocazione di “riforme improrogabili per modernizzare l’Ente”. Da allora, i passi in avanti sono stati pochi.
    La lista delle accuse è lunga e appare in tutta la sua pesantezza. Nella lettera si fa riferimento a diritti “calpestati quotidianamente da chi ha fatto della SIAE un proprio territorio di caccia fatto di clientele”, a occupazione per anni delle sedie dei vari comitati di partecipazione, a gente che insegue “solo il gettone di presenza, i rimborsi spese e i propri tornaconti personali”, e a chi, in generale, va a caccia di “posizioni di potere personale”.
    La conclusione è però accomodante e costruttiva. Le tre sigle, infatti, si augurano di “trovare una strada comune per proteggere la SIAE e avviare un serio piano di rilancio che permetta alla Società degli Autori e degli Editori di competere con le altre società di collecting europee sul piano dell’efficienza, della modernità e della reale tutela del patrimonio culturale del nostro paese”.






    sono diventati propio ladri

    eh?

  4. #4
    Sempre più FdT many2o
    Uomo 38 anni da Roma
    Iscrizione: 29/10/2005
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    x mind lazienda siae diritti d'autore è la più costosa in italia xchè un cd musicale o un dvd che ci costa 20 o 30 euro e sempre troppo è colpa anke di loro che fanno prezzi cari sui diritti d'autore x poi non parlare dei dvd blu ray 40 o 60 euro mah.

  5. #5
    ph2
    Utente bannato

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    cos' è il copyright?

  6. #6
    Risolvo problemi Winston Wolf
    Uomo 33 anni
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    Quote Originariamente inviata da many2o Visualizza il messaggio
    Autori ed editori professionisti, italiani e non, piccoli o grandi, accusano la SIAE: è la più costosa ed è pesantemente indebitata. “Calpestati i nostri diritti”.

    La SIAE come l’Alitalia? Lo scenario prospettato da editori e autori italiani - riuniti sotto le tre sigle di FEM, ANEM e FA - è dei più allarmanti. La società che dal 1882 protegge i diritti d’autore non solo “è diventata la più costosa” tra quelle di “collecting europee”, ma - scrivono nella lettera inviata alla presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministero dei Beni Culturali, al direttore generale, al CDA e all’Assemblea SIAE - “ha un debito verso gli associati autori e editori che raggiunge cifre da manovra finanziaria, circa 800 milioni di euro, una cifra enorme se comparata con il debito che hanno le altre società europee”.
    Un timbro SIAE

    Le prospettive immaginate da editori e autori sono pessime. Eppure, poco più di anno fa, il Corriere della Sera aveva pubblicato una prima missiva contenente l’invocazione di “riforme improrogabili per modernizzare l’Ente”. Da allora, i passi in avanti sono stati pochi.
    La lista delle accuse è lunga e appare in tutta la sua pesantezza. Nella lettera si fa riferimento a diritti “calpestati quotidianamente da chi ha fatto della SIAE un proprio territorio di caccia fatto di clientele”, a occupazione per anni delle sedie dei vari comitati di partecipazione, a gente che insegue “solo il gettone di presenza, i rimborsi spese e i propri tornaconti personali”, e a chi, in generale, va a caccia di “posizioni di potere personale”.
    La conclusione è però accomodante e costruttiva. Le tre sigle, infatti, si augurano di “trovare una strada comune per proteggere la SIAE e avviare un serio piano di rilancio che permetta alla Società degli Autori e degli Editori di competere con le altre società di collecting europee sul piano dell’efficienza, della modernità e della reale tutela del patrimonio culturale del nostro paese”.






    sono diventati propio ladri
    Si vede come stanno facendo bene il loro lavoro.
    Di giorno in giorno la pirateria cresce a causa,forse,dei prezzi che stabiliscono loro.
    A che cosa si vuole arrivare?
    Quale il loro vero scopo?
    Proteggere l'autore o guadagnare piu soldi possibili?
    Poi ci lamentiamo di case discografiche che falliscono,di giovani promesse che non riescono a sfondare nel mondo della musica,della pirateria che cresce...
    Il problema sta sempre alla radice.

  7. #7
    digital music maker X-MIND
    Uomo 44 anni da Reggio Emilia
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    Quote Originariamente inviata da many2o Visualizza il messaggio
    x mind lazienda siae diritti d'autore è la più costosa in italia xchè un cd musicale o un dvd che ci costa 20 o 30 euro e sempre troppo è colpa anke di loro che fanno prezzi cari sui diritti d'autore x poi non parlare dei dvd blu ray 40 o 60 euro mah.
    questo lo so perche' sono iscritto (ahime') alla siae.
    ma il mio dubbio riguardava la parte che ho sottolineato.
    a parte l'ovvio ed il palese , a chi si riferisce il testo?????

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