postiamo le favole.
postiamo le favole.
Un lupo magro e sfinito incontra un cane ben pasciuto, con il pelo folto e lucido. Si fermano, si salutano e il lupo domanda:
- Come mai tu sei così grasso? Io sono molto più forte di te, eppure, guardami: sto morendo di fame e non mi reggo sulle zampe.
- Anche tu, amico mio, puoi ingrassare, se vieni con il mio padrone. C'è solo da far la guardia di notte perché non entrino in casa i ladri.
- Bene, ci sto. Sono stanco di prendere acqua e neve e di affannarmi in cerca di cibo.
Mentre camminano, il lupo si accorge che il cane ha un segno intorno al collo.
- Che cos'è questo, amico? - gli domanda.
- Sai, di solito mi legano.
- E, dimmi: se vuoi puoi andartene?
- Eh, no - risponde il cane.
- Allora, cane, goditi tu i bei pasti. Io preferisco morire di fame piuttosto che rinunciare alla mia libertà.
Ciccia
C’erano una volta due piccoli topolini, uno si chiamava
Timmi, mentre il suo fratellino era detto Ciccia. Lo chiamavano
così perché non la smetteva mai di mangiare ed era
molto, molto grasso.
Dopo la morte dei genitori, avevano iniziato a girare il
mondo, finché non avevano trovato casa vicino ad un supermercato.
Di giorno dormivano, mentre la notte, attraverso
un piccolo buco nel muro, riuscivano a entrare nel supermercato
e a procurarsi del cibo.
Timmi era il fratello maggiore, stava molto attento e
quando mangiava, anche se c’era ancora del cibo di cui approfittare,
smetteva perché non voleva ingrassare, e diceva
sempre anche al fratellino di non mangiare troppo; ma purtroppo
lui non lo ascoltava e continuava a mangiare sempre
di più.
Un giorno il proprietario del supermercato, stanco dei
continui furti di cibo, chiese un consiglio ad un amico su
cosa fare per mettere fine a quella situazione.
CICCIA
L’amico gli propose di prendere Luigi che, ne era certo,
sarebbe riuscito a fare quello che desiderava. Luigi era un
bel gattone, agile e svelto.
Quella sera, Timmi e suo fratello Ciccia erano andati al
supermercato per mangiare; ma, dopo qualche minuto, da
lontano videro apparire la sagoma minacciosa di Luigi.
Timmi, che era magro, fuggì svelto attraverso il buco nel
muro. Anche Ciccia cercò di fuggire, ma era troppo grasso
e, anche se cercava di correre veloce, non fu svelto come suo
fratello. Ma quando da lontano riuscì a vedere il buco nel
muro, cominciò a pensare che oramai anche lui era al sicuro
e che sarebbe riuscito a sfuggire alle pericolose e terribili
grinfie di Luigi.
Ma proprio quando era sicuro di essere in salvo, Luigi,
con un salto, riuscì a catturarlo. Povero Ciccia! Se avesse
ascoltato suo fratello e avesse mangiato di meno! …certamente
sarebbe riuscito a sfuggire al pericoloso gatto.
Questa storia deve far riflettere e ricordare che quando
noi bambini, sulla tavola o all’interno del frigorifero, troviamo
molta roba buona da mangiare, dobbiamo a volte saper
anche rinunciare, perché noi siamo molto ma molto più intelligenti
del povero Ciccia.
Perciò piccoli amici miei, bianchi, rossi, neri o gialli, a
qualcosa bisogna sempre sapere rinunciare se a lungo noi
vogliamo campare.