Passo/perplessa/con impressa/la gente repressa/
Nella mente che popola la periferia retrocessa/
Qui stessa/fossa/stesso/umore, stessa/identica ressa/
C’è chi si fa il cxxo in un cesso/e chi odia la brezza/
Del mattino/che ti tira fuori da quello sgabuzzino/
Di stanza che puzza quanto un tombino/ma perfino/un mimo/
È bianco meno di te quando guarda il listino/
Con prezzi da capogiro/per le tasche del mastino/
Troppo cari per le tasche invadenti/dei tuoi Baggy/
Ma alla fine okay perché odi gli stecchi/infetti/
Vestiti Everlast e con i jeans stretti/da gabinetti/
in effetti/tu li compri e li metti/solo se sono grezzi/
ci stai dentro mille volte per non stringere i concetti/
che li trovi impiccati nei jeans dei fighetti/netti/
di quelli che ti guardano con sguardi da allocchi/
senti sulle spalle e ti ammazzi sotto il peso di quegli occhi/
puntati/sbarrati/che aspettano che tu sbagli momento/
e buttano al vento/ogni cosa ogni evento/
che ti ha trasformato in qualcosa/che stai capendo/solo ora/
l’aria è intrisa di parole che solo uno come te le odora/
ancora/un’aurora/e sarà un rinnovo/un nuovo/anno/
pieno di affanno/e di sonno/a causa di un tiranno/
ma non è affatto/vero che il dilettevole/diventa inutile/
a farla facile sono dieci anni e al collo un vigile/
se non hai la grana/invece che una settimana/ergastolo/
se sei mafioso/uno schifoso/sei un santo o un apostolo/
come Ugo Foscolo/ci chiudiamo la sera nella baracca/
e la nostra penna intacca/un foglio zeppo di “porca vacca”/
per sfogare le paure/su un altare di un pastore/
che mi da idee pure/che non le hanno neanche le suore/
mentre invece io ho una mentalità non palpabile/
non la vorreste neanche a un euro al barile/
tu non ti svegli di notte con il petto scoppiato/
accorgendoti che l’incubo è appena iniziato/
dopo aver vomitato/dal palato/ogni tuo odiato/
ti senti liberato/ma sei solo un numero un dato/
non capisci il motivo dei tuoi pianti invadenti/
che ti coprono gli occhi e ti fanno battere i denti/
chiudi i battenti/dietro ai tuoi lineamenti/
di una faccia che ha taciuto troppi muti silenzi/
ma anche se parlo nessuno può capirmi al completo/
non sarai nel mio cranio vuoi che te lo ripeto?! /
io disprezzo chi è felice nonostante i disordini/
tutti prendono ordini/da bande di perfidi/avidi/
che belano senza ascoltare le loro stesse prediche/
e poi c’è qualcuno che si stupisce se ricevono critiche/
ho la mente così piena che sembra quasi deserta/
orecchie all’erta/voglio solo la matita e la coperta/
che mi scalda più di mille diss che potrei fare/
ma parlo di me per liberare/la foga animale/
il mio petto/il mio dialetto/ed un cervello maledetto/
triade da urlo secco/che mi a protetta/come un tetto/
non convivono in pace ma ognuno mi piace/
mi fanno pensare e danno la botta più efficace/
per colpire chi non rispetta ciò che dice e chi giura/
non mi fanno paura/ma sai ho un po’ di premura/
lascio perdere/chi mi fa perdere/secondi d’oro/
lavoro/e quando piango pensan tutti che sia cloro/
perché io nel mio silenzio urlo fino alla fine/
sono un cavallo al galoppo che mostra fiero il suo crine/
negli occhi degli ipocriti/vedi una luce e ti pietrifichi/
non è un sogno, si tratta di una rabbia che verifichi/
negli atteggiamenti biunivoci/senza capo ne coda/
che vivono senza coda/di scoda/e di riviste di moda/
non sopporto/il mondo/di chi mi sta attorno/
sento/nebbia da dentro/manco fosse Livorno/
ogni cosa mi infastidisce e mi lascia perplessa/
è sempre la solita messa/con un calcio di rimessa/
perché ogni fallo/prima o poi a prezzo e costo/
come un vassallo/lotto per guadagnarmi un buon posto/
l’inadeguatezza a volte ci sorride sadica/
ci guarda ci giudica/e poi ci fa la predica/
in silenzio che percepisci solo nei capillari/
che pompano/muovono/mari/di solito temerari/
poi la tristezza/striscia/ti raggiunge e ti accarezza/
ed è inutile tutto ogni forma/di certezza :!: