Memorie di un demone stanco e bugiardo
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Il fumo della sigaretta si staglia contro il cielo vuoto che c'è dietro il filtro.
Si alza lentamente, staccandosi dal fuoco che dà respiro al tabacco e ne toglie a me; balla piano, per alcuni secondi, mentre si alza morso dalle folate di vento.
Mi guardo le dita, memore del famoso stolto che le osservava quando gli venne indicata la Luna; bastano pochi secondi per volgere di nuovo lo sguardo al cielo.
L'alone grigio del fumo è sparito, inglobato dall'aria circostante e dal vento che finalmente lo ha inghiottito.
Lo segue presto un fratello.
I miei occhi ne cercano ancora la danza, attentamente, seppur storditi dal sonno appena andato e da quello che si preannuncia arrivare da lì a poco; non riesco più a distinguerlo.
Nubi grigie, di un grigio d'asfalto, rompono l'armonia del mio lento suicidio.
Verrà a piovere. Probabilmente verrà a piovere.
Voci mi colpiscono da tutte le direzioni, non porgo l'altra guancia.
E guardando questo cielo vacuo, rido delle nuvole che corrono a bagnarmi il viso.
Le bacio con gli occhi, respirando il loro cieco mugolare... Venitemi incontro, senza bisogno di farmi correre, e vi ricorderò...
Ho corso troppo, da un po' di tempo a questa parte, accorgendomi al tragurdo di esser partito senza staffetta.
E decido. Decido da solo, decido con la forza della mia debolezza.
Decido che è inutile continuare a costuire sogni su fragili fondamenta di cartone solo per vederle disciolte dalla pioggia che l'aria non riesce a rallentare.
E che da adesso in poi sarai tu a dovermi cercare, a dover incrociare il mio sguardo facendolo sembrare un caso, a dover provare a donarmi un sorriso ogni qualvolta me ne manchi uno.
Rientro al coperto, finita la sigaretta, terminato il fumo. L'ultimo flutto di nicotina aeriforme, complice una folata di vento ritardataria, mi entra negli occhi facendomeli bruciare un po'.
Mi sfrego gli occhi, con le mani sporche.
Il bruciore è perfettamente percettibile, ma sopportabilissimo.
Aperti gli occhi, osservo di nuovo il cielo spezzato tra nubi e sereno; il contrasto mi appare molto più netto, tra le lacrime.
Rientro al coperto, aspettando il momento in cui mi toccherà correr sotto la pioggia scrosciante.
Il pensiero mi mette di buon umore.
E' una cosuccia che ho scritto oggi mentre aspettavo di cominciare il corso di recupero di matematica...
Se vi va, ditemi pure cosa ne pensate...
Sto cercando di migliorare il mio stile, e mi serve qualche punto di riferimento...