Perchè scrivere è meglio di appuntare.
Ho pensato di scalare quel monte. Giungere in cima e urlare.
Urlare con forza, fino ad esaurire il fiato. Ho paura, mi hanno detto che il ritorno, a quell'altezza, è tremendo.
Che triste fine essere sopraffatti dal proprio eco.
Sei un vigliacco
Credi? - La paura di vomitare parole è sempre stato un problema.
Raggiungerei l'equilibrio con me stesso, certo, ma l'instabilità con l'altro mi mette un'ansia terribile,
una fottutissima ansia.
Non ti comprendo ragazzo.
Pensavo avessi raggiunto un grado di maturità tale da poter discernere l'opportuno da ciò che non lo è.
Ti ritrovi all'interno di una gabbia di leoni. La ruggine attorno a te e nessuna possibilità di fuggire.
Lasciarsi morire o affrontare il pericolo?
La sorte è la stessa, ma la soddisfazione di ferire il nemico non ha paragoni.
Ma l'avversario non per forza mi è nemico.
O almeno non sembra tale.
E con questo? Non fermarti ai piedi del monte.
Una mandria sta pascolando. Tutti gli sguardi che puoi scorgere sono vuoti,
trafiggono l'aere e ruotano, centrifugamente, come chi non ha uno scopo esistenziale.
Vuoi forse percorrere il selciato dell'inettitudine?
No, non credo.
Il leone fissa la mandria.
Il leone ti sta fissando.
In questo momento sei uno di loro.
Trituri l'erba malata per curare la tua fame.
Ti sazi di un sogno perenne, perchè l'incubo della realtà frena i tuoi istinti.
Svegliarsi ansimando da un sonno mai nato non è ciò che vuoi.
Già.
E allora vai. Alza lo sguardo e affronta il leone.
Ti sta scrutando, ti sta aspettando.