Mai?
Un barlume, forse.
La vedi flessa, capo chino,
non riesci a virarla;
si blocca la voce
momento sbagliato.
Ricorda il mattino
di un giorno mai nato,
quel dolce sospiro.
Spirato.
Lo sguardo la sfiora,
insofferente volge il capo,
uno sguardo furtivo:
qualcosa è già nato, defunto.
Non posso librarmi,
ammanettato al pensiero
che la dolce parvenza
sia forse il futuro, riflesso.
Se solo non fosse
altezzosa in aspetto
giocherei la mia carta,
due di picche, velato.