Questa è un opera di fantasia;tutte le somiglianze con fatti,personaggi e luoghi realmente esistenti e/o accaduti sono puramente casuali.
Seduto attendo e ascolto la gente
che parla,sbuffa e si lamenta sempre
ma ecco che arriva puntualmente in ritardo
il treno che si ferma mentre lo guardo.
Si apron le porte,chi sale e chi scende
entro,mi siedo e vedo cose tremende.
Un tipo barcolla chiede spiccioli a tutti
perfino gli zombi son meno brutti,
un altro adocchia e sembra far l'occhiolino
ad un tipo che parla al telefonino.
Dopo qualche fermata il silenzio è spezzato
da una bimba che suona uno strumento azzardato,
la madre si siede da lei molto distante
parla con altri zingari in modo incessante.
Arriva,intanto,la bimba accanto a me
la guardo bene per vedere com'è,
il suo viso non dimostra più di quattro anni
carina,dolce e triste indossa sporchi panni.
Fatica e fame la piccola mostra
e per qualche moneta a me si prostra,
qualche moneta e due caramelle le dò
sorridendomi si riprende un po'.
Continua allora la bimba il cammino
e a due ragazzi si accosta facendo un inchino,
i volti dei due son sempre sorridenti
ridono senza avere moventi.
Guardano la piccola con ribrezzo
e la trattano con disprezzo,
la spingono via con ferocia innata
insultandola manco fosse dannata.
Scappa impaurita la povera bimba
i due se la ridono,l'hanno avuta vinta!
Mancano tre stazioni prima di dovermi fermare
mi chiedo se ho tempo di fargliela pagare.
Uno dei due prende il cellulare
e non lo smette mai di usare,
è lui che mi da l'opportunità
di escogitare un piano con semplicità.
Arriva la mia fermata e a loro mi avvicino
si apron le porte e veloce prendo il suo telefonino,
lo lancio di scatto dal finestrino
e lui rimane incredulo come un cretino.
Dal treno scendo come un atleta
si chiudon le porte ora casa mia è la meta,
scendo le scale della stazione
e per quel che ho fatto non attendo punizione.