* Liberamente tratto dal racconto "Hop-Frog" di E.A.Poe
Il re sapeva che a Hop-Frog non piaceva bere; Infatti il vino eccitava il povero zoppo fino alla follia, e la follia non è una condizione piacevole. Ma il re amava questo genere di scherzi e se la godeva di obbligare Hop-Frog a bere, e, come lui diceva, a "essere allegro".
Tenete le maschere e danzate pure,
Conosco l' ipocrita vostra religione,
Una per una le astanti figure,
Di lutto e mestizia vi sia cagione.
E, invero, per me è una liberazione
Tale rogo di boria marcita,
Costumi e orpelli in deflagrazione:
L' umiliazione mi è risarcita!
Dietro sberleffi ed ilari storielle
Ho celato il livore mio bieco,
Allietando patrizi e donzelle
Dissimulavo un dolore cieco.
Per questo nome, che ho mio malgrado,
Per tutto lo sdegno che può servirvi:
Hop-Frog mi chiamo, zoppicando vado
E faccio il buffone per divertirvi.
Prelevato da barbari schiavi,
Alto un metro, di braccia potenti,
Mi feci beffe dei miei stessi avi,
Stringendo odio e cordoglio tra i denti.
Ma questo è un gioco di bestie e catene,
Non indugiate a partecipare!
Chiedo perdono se arreca pene:
Sapete, il vino mi fa impazzare...
Eccoti qui, mio obeso Sovrano
Coi sette ministri che ti porti appresso:
Ti dilettavi a schernire un nano?
Desidero udirti grugnire, adesso
Ch' appicco il fuoco sul tuo sedere
E a nulla varrà la tua preghiera finale.
Correte, invitati, venite a vedere
Come si rosola il vostro maiale!
Sia questa l' unica mia sentenza:
Bruciate, infami, scimmiacce mariòle!
Immersi qual siete in pruderie d' indecenza,
Ora arderete e dopo, se Dio vuole.
Andiamo, Trippetta, dolce Signora,
La vile offesa è oramai saldata.
Alte le vampe si levano ancora
E questa è l' ultima mia buffonata.
Scusate ancora se vi ho interrotto,
Era una festa davvero bella...
Orvia, danzate, fatevi sotto,
L' agonia loro è la mia parcella.