Ho cercato di intrappolare il dolore
su pezzi di carta bruciata.
Ho osservato i contorni neri,
e il vento che entrava dalla finestre
si è portato via anche i colori.
Come polvere.
E' scivolata via, polvere.
Ho chiuso gli occhi
e ho visto dipinto il silenzio.
Era viola.
Era un quadro di cenere.
Viola.
Ho sentito l'odore del veleno.
Si è infiltrato - piano - nella mente
e poi nel cuore.
Profumava di memorie lontane.
Perse.
Di fotografie sbadite.
Di delusioni inpenetrabili.
E poi in fondo ho trovato quel sorriso.
Era arancione.
Era piccolo.
Ma c'era.
Era silenzio,
un pò viola e un pò colore.
Senza cenere.
Non ha un filo di senso.
O almeno apparentemente è così.
Forse la speranza, forse.