Ci sono due bamboline di pezza, lì, sul mobiletto di vimini.
Sono vicine e si tengono la mano. Le vedi?
Simili, è vero.
Ma così diverse..
L'una ha viaggiato, spedita in un pacco postale su un'isola a 3000 km da casa.
Sì, ha viaggiato, ha vissuto.
Ma l'altra?
Eh, l'altra...
L'altra non ha visto che un sorriso [un po' forzato, all'inizio] all'inizio della sua strana vita. Un sorriso nato dalla gioia che è capace di dare un regalo appena scartato.
E' rimasta ferma per mesi, buttata su un divano arancione, accanto a tanti pupazzetti morti, ed una chitarra nera un po' impolverata e scordata, a mangiare i giorni, e la polvere che il Tempo le sputava addosso.
Quel suo sorriso di filo rosa si era spento sotto un cuscino colorato.
Sai che c'è?
Che ora, quel sorriso di filo rosa, è di nuovo scoperto, di nuovo libero e capace di emozionare, e il viso dalle pezzette rosse è capace di emozionarsi.
Sembra felice, mentre stringe la mano della bambolina dal vestitino con il cuore giallo, che è accanto a lei, ancora una volta.
Non mangia più polvere, non divora più i giorni, intimorita.
E' tornata ad indossare il vestitino con il fiore rosso.
Trascorrono i giorni, insieme, ed osservano l'alba, poi il tramonto, attraverso una finestra ad arco.
Sai, penso spesso a questo.
Quelle due bamboline di pezza, che si stringono la mano, sono due sorelle, che sorridono.
Io e te.
Ti sto stringendo la mano, lo senti?
E lo vedi il tramonto, adesso?
Non senti il mio cuore battere forte?
Ti sto stringendo la mano.
Non lasciarla.