<center> E di lei l'eco infranto,
vetro bianco e due smorfie sole.
Due volte allo specchio la mano,
dietro una volta, poi guarda,
lontano.
E sfiora distratta una piccola foglia,
un odore.
Solleva due incubi e un fiore.
Le rubo un sorriso per caso,
poi piano,
sorrido.
<center>