Incipit di "Abbozzo" una sotto-specie di Romanzo da me scritto...
Si sfiorò il labbro inferiore con il pollice della mano destra, il suo sguardo, poi, incrociò quello dell‘uomo. Il verde ceruleo dei suoi occhi ipnotizzò la ragazza che rimase a fissarlo senza alcun tipo di titubanza.
Era un uomo piuttosto elegante, probabilmente sulla quarantina; portava con se una striminzita valigetta in pelle di camoscio, nella quale conservava alcune scartoffie di lavoro. Amanda, la giovane donna, aveva una folta chioma ricciuta, che toccava ad intervalli regolari; i suoi seni generosi erano sottolineati da una maglietta in raso molto attillata che la cingeva in vita.
Dopo averla squadrata con fare da playboy, l’uomo si avvicinò alla ragazza con grande eleganza: “La soavità del suo volto è ciò che di più bello ho potuto ammirare oggi signorina”. L’emozione propria della personalità di Amanda, in quel momento, fece spazio ad un’inaspettata arroganza: “I suoi modi tanto garbati non mi ingannano, gentiluomo- disse la ragazza- ho conosciuto parecchi uomini nella mia vita, alcuni dei quali celavano impietosi misteri nella loro procace personalità. Se sta cercando di provarci con me le consiglio di arrendersi già in partenza”. L’uomo, senza perdere il proprio self-control, si presentò ad Amanda: “Non mi esimo comunque dal presentarmi; mi chiamo Emanuele. Devo confessarle che il suo fascino mi attrae…”. La ragazza, piuttosto seccata, ribadì il suo totale disinteresse verso l’uomo, invitandolo più volte a non importunarla. Emanuele continuò inevitabilmente ad approcciarsi in modo sfrontato con la ragazza: “Sta partendo per qualche importante commissione di lavoro o per godersi delle meritate ferie? Il suo trolley pare non essere sufficientement e capiente per contenere tutto ciò che vi ha inserito all’interno”. “La prego una volta per tutte di lasciarmi in pace- disse la ragazza- si allontani da me!” L’uomo, date le circostanze, accondiscese alle pressanti richieste della ragazza occupando un sedile posteriore del tram. Una vecchietta, che aveva assistito a tutta la scena, si rivolse con parole decise all’uomo: “Non si vergogna, mascalzone? Importunare una giovine donna…sciagurat o!” Emanuele evitò di controbattere alle parole della signora, ignorandola per quanto possibile.
scrivi bene, ma i dialoghi rischiano di sembrare un po anacronistici, insomma, io non direi mai "I suoi modi tanto garbati non mi ingannano", quanto piuttosto "Non rompere i coglioni, non è giornata"... ma forse sono io quella sboccata
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