WARNING: CONTIENE CAZZATE!


Vagavo nel cielo senza più peso;
Manzoni sciacquava le palle in Arno.
Sul ponte un bolide, alla guida Iarno
- dir bolide è poco: era proprio obeso.

Piantando nell’orto rape e zucchine
un dì Maramao trovai bell’e morto;
lui mi spiegò con un giro contorto
che fu piantato da due veline.
Calò la notte con effluvi d’antrace
orbandomi la vista infino a tanto:
rappreso mi trovai nel cuore il canto.
Ammazza ‘sta terzina se mi piace.



Capii ch’era un orpello e non da poco
distinguere lasagne da timballo.
Tra pianti e sniffsniff raggiunsi lo sballo
e l’Arno mi sfociò nell’Orinoco.

Spurgando il pozzo nero venne a galla
un vecchio manoscritto della Liala
che il titolo diceva “Pik e pala
ai mondiali di nuoto di farfalla”.

Mark Spitz ne vinse sette di medaglie
nuotando come mai nessuno al mondo;
io invece nuoto bene ma sul fondo
e a tratti odo stormire le sterpaglie.

Un fuoco mi divampa dentro al petto
e l’eros mi divora gli orifizi;
lo zio impregnò la zia di tutti i vizi
peccando solamente per difetto.

La mula de Parenza trafficona
ha messo su bottega in Valsugana:
vendeva peli a ciuffi di Mentana
di quando si esibiva alla Sorbona.

Giovanni, quello delle Bande Nere,
giocava a scacchi con la Gran Puttana;
il Bergman, indossata la sottana,
piantava fragoline sul Sestriere.

Sarà che piovon fulmini a dirotto,
sarà che scroscian tuoni da grancassa,
sarà che l’intestino mi sconquassa
Io passo e chiudo o me la faccio sotto.