Per Giòve tonitruànte e mascalzòne,
infìdo puttaniére e gran canàglia!
Al sòle il cervellètto mi si squàglia
e il rìschio sento déll’insolaziòne.
Il clima, già infuocato e senza tregua
deflagra l’aria come un mortaretto;
ne va di mezzo pure il Tesoretto
che al solleone evapora e dilegua.
Damiano ch’è il ministro del Lavoro
reclama soldi per i sindacati;
la Bindi lancia strali avvelenati:
“Per là famiglia niente, tutto a loro?!”
Non puoi ignorar chi vive di pensione
ridotta quasi quasi al lumicino.
Ai giovani bisogna star vicino
perché si riproduca la Nazione.
Abbiam da finanziare infrastrutture,
gli sgravi per le medie e micro imprese;
Di Pietro, più che nette, ha mani tese.
Bersani la sua parte vuole pure.
Mastella ha da snellire la Giustizia
e paga la palestra ai magistrati;
lo Scanio molti soldi ha reclamati
per incartarci a modo l’immondizia.
S’è messo poi di mezzo anche Rutelli
che vuole soldi per restaurare
un’opera fra tutte le più rare:
la Vergine Madonna Palombelli.
Il Padoa che se schioppa fa casino
voleva darci retta agli europei
e utilizzare tutti quegli sghei
per risanare il buco malandrino.
Com’è che andrà a finire è presto detto
- o non siamo l’ l’Italia dei magheggi?
Purchè non sia il bilancio, si pareggi!
Mi sa che il teso finirà nel retto.