Angelica mi guarda seduta sul tavolo del salotto
col vestitino seta e tulle senza nulla sotto
con quello sguardo così vivo scavato nella porcellana
con le treccine bionde fatte di fili di lana.
Guardo il suo cappellino con a lato una rosa
e lei rimane ferma,seduta,sempre in quella posa
col rossore lieve sulle guance bianche
chissà quanti problemi non le danno pace:
il vestito nuovo è da cerimonia,si capisce
ma il suo sguardo corrucciato la tradisce.
Fisso attentamente il verde dei suoi occhi
e capisco che i dolori per lei non sono pochi:
magari è ad un banchetto per il matrimonio
di un padre sempre assente che si sposa col Demonio
donna,tutta sorrisi e gentilezza
ma che nasconde sotto sotto più di una debolezza
ed è irascibile,perde spesso la pazienza
ma quel cieco fessacchiotto ha abboccato alla sua lenza
sperando di poterle delegare le cure
di una figlia cresciuta senza madre e senza amore
che pochi giorni prima si è sentita sgridare
perchè ormai a casa della sua mamma non si può più parlare.
Ma lei è ancora lì seduta nella sua mesta posizione
e osserva tutto e tutti con la stessa espressione
ora che la guardo in faccia le vorrei parlare
le direi "non ti abbattere,non lasciarti andare
ora che sei ancora un bocciolo tu non lo sai
ma presto fiorirai
e,se vorrai,scapperai
da questa tua infanzia rotta...
e da tutta questa gente a cui di te non importa."