Osservo nel mio cammino i passanti distratti,
i quali mi guardano e non mi vedono.
Sguardi,passi,gesti che scompaiono
ma che si ripetono ininterrotti.
Mi agito,tremo per via delle persone
che scontrandomi mi oltrepassano.
Neppure un attimo solo mi concedono
del loro vivere a me,così lontano e incompreso.
Sguardi vuoti e quel mal celato senso di fierezza
affondano profondi dentro me,
sono taglienti le poche parole rivolte a una persona non considerata tale.
E l'orgoglio ormai scomparso da tempo,
si prende gioco di me,
decidendo così di bussare alla mia porta ormai logora e malconcia,
vuole ricordarmi che la vita mi appartiene,
questo dono mai chiesto,
casualmente ottenuto
ma che volentieri avrei rinnegato è ancora mio...
per quanto ancora...?
Nel mio cammino ho osservato i passanti distratti,
ho visto gocce di pietà lambire la mia vita,
ho percepito l'essenza della morte,
la quale mi ha fatto attendere cinquantuno lunghi anni
per porre fine a quest'agonia.