Consumo i miei occhi sullo schermo
le mie dita sulla tastiera.
Il mouse è compagno
di questa mia follia,
mi ancora al mondo,
mi ipnotizza col suo suono.
Questa stanza asettica
zeppa di facce mai viste
svanisce
e incontro la luce
in una sequenza binaria.
Se solo potessi allegare il mio cuore
a questi messaggi...
Aggiorno la pagina,
attendo risposte
a domande insensate.
Ho la febbre
ma le mani sono fredde
e digitano, sbagliano,
stringono una speranza
offline.
Mi sento spiato,
la luce fuggita mi oscura
dall'ombra del suo anonimato.
Porto un segno sul cuore
che nessuno vedrà,
di cui pochi sapranno,
che io solo capisco.
Lo tocco
e il dolore ritorna,
mi piace, mi anima.
Lo tocco ancora e bestemmio
di rabbia contro il mio
divino assassino.
Ho attraversato un mare di parole
eteree, dorate, gravi,
adesso vuote.
Ancora le braccia mi dolgono,
il fiato è pesante, ma
mi volto e riparto, perchè
nessuno
mi può fermare.