Tratta dalla raccolta “I fiori del male” (1857)
Riporto la versione francese e la traduzione in italiano a cura di Luciana Frezza
La pipe
Je suis la pipe d’un auteur;
On voit, à contempler ma mine
D’Abyssinienne ou de Cafrine,
Que mon maître est un grand fumeur.
Quand il est comblé de douleur,
Je fume comme la chaumine
Ou se prépare la cuisine
Pour le retour du laboureur.
J’enlace et je berce son âme
Dans le réseau mobile et bleu
Qui monte de ma bouche en feu,
Et je roule un puissant dictame
Qui charme son coeur et guérit
De ses fatigues son esprit.
La pipa
Sono la pipa d’uno scrittore;
basta guardare la mia cera
cafra o abissina per sapere
che il mio padrone è un gran fumatore.
Quando trabocca il suo dolore
fumo come una cascina
dove s’appresta la cucina
per il ritorno dell’agricoltore.
So allacciargli l’anima e cullarla
nella rete mobile e azzurrina
che sale dalla mia bocca ardente,
e diffondere un potente dettamo
che incanta il suo cuore e risana
dalle fatiche il suo spirito.