Avevo una benda agli occhi,
avevo le gambe dritte,
come un Cristo, così le braccia.
Fermo, come su una croce.

D'un tratto tu correvi a me,
e mi stringevi da dietro.
I tuoi capelli, raggiunte le mie
spalle, cadevan sul mio petto.



Giravo la testa e ti vedevo.
In quell'attimo solo gli occhi
e un sorriso, denso di ammirazione,
come un brivido, mi raggiungevano.

E tu eri felice – felice per noi.
Come due statue nel giardino,
osammo toccarci, svincolare
nella bocca l'uno dell'altra.

E lì, in quel sole, in quell'ora,
facemmo l'amore, nudi, nell'erba.