Scivolava lentamente nella morsa dei vecchi fantasmi.
Come altre volte era successo,prima..
Arrivavano lenti e silenziosi, tetri compagni del buio..
E la stringevano, e prima che potesse ribellarsi ne era già vittima..
Con un immaginario sospiro soffocato..
come un gorgoglio di ossa spezzate, un gorgoglio di uccello ammazzato a tradimento nel proprio nido..
E lasciava tranquillamente che i cani urlanti tornassero a sbranarle la mente..
O forse, pensò con un sorriso beffardo..li aspettava..
I cattivi fratelli di sempre..
I vassalli servitori di un'insaziabile fame di morte..