Si prospettava il compleanno più brutto della sua vita.
Avrebbe voluto strappare le pagine di quel diario che segnavano una vittoria mai arrivata, la vittoria degli ultimi, la vittoria degli umili..
Il silenzio si contorceva come un verme su un amo e quelle lacrime che aveva così faticato a trattenere, ora che le bramava, non venivano più e vomitava parole sul foglio con quella scrittura ancora così vergognosamente maschera di sè stessa, come l'ombra di cui non ci si può liberare, come il foglio di un rotolo di carta che una volta staccato con una folata di vento torna poi ad accartocciarsile in grambo..
Ripensò a cento pacchi regalo, con in ognuno cento vasetti e ogni vasetto pieno di semplice merda..
E sorrideva, mentre l'inchiostro segnava le pagine di un'altra sconfitta..
La schifosa storia di un angelo verme che lentamente si stampava su un pezzo di carta, come un ghigno maledetto, a indicarle un altro degli ennesimi sbagli..
Uno degli anonimi diecimila "vasetti"..
amo questo tipo di cose. Complimenti, mi è capitato di leggere altre tue cose e sei veramente bravissima. A volte scrivo anche io cose del genere.. :!: