sapeva di essere diventata carnefice.
ma era pur sempre anche un martire infondo.
poichè lanciava contro se stessa tutto l'acume, la malignità e l'odio di cui era capace.
In quanto agli altri faceva il più disperato tentativo di amarli, di essere giusta.
Poichè il concetto dell' "ama il tuo prossimo" era radicato nella sua coscienza quanto lo era l'odio di sè.
sicchè per tutta la vita dimostrò con l'esempio che senza amare se stessi non è possibile neanche amare gli altri.
e che l'odio di sè è identico al gretto egoismo, e produce infine lo stesso odio e la stessa disperazione..
Consapevolezza irresistibile e tremenda.
Pericolosa e suadente come il ballo di una serpe in un definitivo presagio di morte..