Vi erano momenti in cui amavo credere che la somma dell'infelicità fosse solamente un ripiego per tutelarsi la coscienza, spiegandosi quindi la non esistenza di un Dio. Vi erano giorni in cui il sapore amaro della noia faceva da cornice a un quadro generale sempre più nauseante. Infine vi erano sogni carichi di gioia capaci di colorire situazioni scomode ed indefinite.