Originariamente inviata da
SleVin.23
non ho l'abitudine di scrivere, ma questa mi è uscita di botto, così. d'istinto. ora qualche forma verbale e grammaticale sarà sicuramente sbagliata(la formazione scolastica è quella che è), ma sfortunatamente non sono uno scrittore e quello che è importante per me è trasmettere qualcosa, sia pur con qualche erroruccio.
ecco questo potrebbe essere l'inizio di un thriller:
CALDO DA MORIRE
Una calda nottata d'agosto farebbe svegliare tutti, nel pieno della notte, sudati, a prendere un bel bicchiere d'acqua gelata dal frigo. Si prende la bottiglia, poi il bicchiere, anzi no, meglio bere direttamente dalla bottiglia e non facciamoci stupidi problemi che non ci guarda nessuno, e poi il caldo fa diventare queste piccolezze un enormità, Non si accendono le luci e si cerca anche di non fare nessun rumore, altrimenti si potrebbero svegliare tutti. Ma quella notte per Salvatore quel sorso d'acqua fu liberatorio solo per poco perchè appena si girò si trovò davanti una figura che lo fece trasalire e che gli fece cadere la bottiglia dalla mano, nell'oscurità ripiombata nella cucina dopo aver chiuso la porta del frigo (oscurità rischiarata solo dalla poca luce proveniente dalla poca luce della luna piena e lampioni stradali che filtravano attraverso la finestra lasciata per metà aperta per il troppo caldo). Salvatore, ancora assonnato non riuscì a distinguere la figura che avanzava verso di lui, una figura che diventò man mano un uomo, un uomo strano però visto che aveva una tuta che gli copriva tutto il corpo con cappello e guanti di lana, il che era sicuramente fuori luogo con quel caldo e che cozzava completamente con l'abbigliamento di Salvatore che indossava solo gli slip. Un uomo con un viso conosciuto e Salvatore si chiese dove l'avesse potuto incontrare o se l'avesse veramente visto da qualche parte. più quel uomo avanzava nell'oscurità più Salvatore notava altri particolari, brutti particolari. Nella mano destra, lo sconosciuto, impugnava un pistola e solo ora si chiedeva come quel uomo [quell'uomo] possa essere riuscito ad entrare in casa sua senza che se ne accorgesse. Ora quel uomo era a soli due metri da lui e con quella poca luce, vedeva che quel uomo sorrideva, con un sorriso maligno. Alla vista della pistola con silenziatore e del ghigno malefico, Salvatore o meglio Totore, come amava farsi chiamare capì tutto e fece un balzo in avanti per andare nella cameretta, ma al primo movimento l'uomo con la tuta sparò un colpo diritto ad una gamba così che totore cadde a terra. Trascinandosi per terra e aggrappandosi al frigo si rialzò a fatica e si rigirò verso quel intruso [quell'intruso] e riuscì solo a dire <<Che vuoi da me ?>>, ma l'intruso non rispose ma anzi riuscì solo a sorridere di più come se stesse provando grande piacere in quello che faceva e sparò un altro colpo diretto all'altra gamba. Totore cadde di nuovo ma stavolta non riusciva proprio a muoversi. si chiedeva se gli altri avessero sentito qualcosa, per salvarsi e chiedere aiuto prima che sia troppo tardi. L'uomo si accovacciò all'improvviso di fronte a lui e guardandolo contorcersi sul pavimento per il dolore smise di sorridere per passare a un sentimento di odio e a un ghigno che rispecchiava quello stato d'animo. Alla vista di quel cambio di stato d'animo Totore ebbe ancora più paura, l'uomo lo intuì e fece partire un colpo, questa volta al petto. Poi altri colpi ancora. Quei colpi sordi si susseguivano nell'oscurità della cucina mentre Totore si contorceva ancora di più dal dolore sforzandosi di non gridare con tutta l'anima per non esternare ed esprimere il dolore che provava in quegli istanti di terrore, per non far svegliare la sua famiglia e quindi attirare l'attenzione del uomo [dell'uomo] su di loro. Sforzo vano perchè nel resto della casa, apparentemente tranquilla, i suoi due figli giacevano in una pozza di sangue nei propri letti così come la moglie morta anche lei in un bagno di sangue. Ed è strano che stando a due centimetri dalla moglie Totore non si sia accorto di niente. Forse perchè stava dormendo molto pesantemente, forse perchè quando si è alzato per andare a bere aveva deciso di non accendere l'abat-jour per non far svegliare sua moglie, forse perchè[é] aveva gli occhi annebbiati dal sonno, forse perchè camminava alla cieca e aveva sbattuto con il mignolo del piede scalzo contro lo stipite della porta e si sa che male può fare quella piccola parte del corpo. Forse, forse, forse... Quanti forse inutili che non risolveranno più niente, ormai la sua famiglia è morta,è stata ammazzata brutalmente e anche lui, Totore, in un caldo da ... morire.