Viaggio mentale

Ogni tanto cado in depressione per delle cose inesistenti.
Avrei voluto una vita diversa, un corpo diverso, una famiglia diversa, un'infanzia diversa..
Ogni tanto alla mente sorgono i ricordi di momenti mai vissuti, anche ieri ne ho avuto uno fortissimo che mi ha fatto quasi venire un crepacuore.
Praticamente compare l'immagine di un ragazzo bello e felice che gioca con alcuni suoi coetanei in un paese piccolo di provincia..
Per qualche motivo quel ragazzo sono io, o meglio, sono io come sarei dovuto essere, e quella che visualizzo nella mia mente é la vita che avrei dovuto avere..
Ho come l'impressione che questa città, questo corpo e questa vita non mi appartengano, sento come la nostalgia per una vita che sarebbe dovuta essere mia per diritto, o di una vita che ho effettivamente vissuto in una realtà parallela..
Insomma, tutta la mia vita é come se non mi riguardasse, sento dentro di me che ero destinato a ben altro.

Ieri comparve l'immagine di un'infrastruttura abbandonata; ricordavo che mi stavo riparando dentro un tubo di cemento dalla pioggia e la sensazione era così forte che il cuore cominciò a battere intensamente.

io sento dentro di me che ero destinato a nascere negli anni 60 e a vivere solo di droga dentro un furgoncino in giro per il mondo.
invece passo 10 ore al giorno a studiare e fumo solo sigarette.

shit happens.

10 ore a studiare perbacco! io a mala pena reggo 2 ore, e dovrei farne almeno 6 di cui 4 in biblioteca

Capita , a volte, se non si è soddisfatti, di volere un'altra vita.
Penso che a chiunque sia capitato, dal piu bello al piu brutto, dal piu ricco al piu povero.
C'è sempre qualcosa che ci rende insoddisfatti.
E quando c'è la perfezione, c'è noia, assenza di desiderio...che ci porta sempre e comunque a desiderare altro.
E' normale, credo.
Ma non rendere questi tuoi viaggi mentali uno spiraglio di luce.
Insomma, che tu voglia o no, la tua vita è questa. Vivila, cercando di ottenere, come ogni mortale, quello che desideri man mano.

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Originariamente inviata da Cal Lightman

mi stavo riparando dentro un tubo di cemento dalla pioggia

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Come andrea e giuliano? :risatina:

Scherzi a parte, è normale.
Sono le fantasie che ti cullano quando provi un desiderio forte, o hai dei rimorsi o dei rimpianti.

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Originariamente inviata da anemy

Come andrea e giuliano? :risatina:

Scherzi a parte, è normale.
Sono le fantasie che ti cullano quando provi un desiderio forte, o hai dei rimorsi o dei rimpianti.

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....non ho parole... hai appena dimostrato che tutti i miei viaggi mentali vengono da barlumi di memoria legati a cartoni e probabilmente altra roba assorbita passivamente di quando ero piccolo ....cavolo, é sicuramente preso da kiss me licia!...
Io già fantasticavo su realtà parallele di vite vissute in altre dimensioni... forse anche quell'infrastruttura fa parte di qualche luogo della mia infanzia..

Può essere, perchè no? :)

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Originariamente inviata da Cal Lightman

10 ore a studiare perbacco! io a mala pena reggo 2 ore, e dovrei farne almeno 6 di cui 4 in biblioteca

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no dai era per fare il figo, in effetti di quelle 10 ore, 1 la passo mangiando e altre due cazzeggiando per casa. però la situazione rimane comunque drammatica dai...

comunque tornando a te: secondo me, stai troppo a piangerti addosso e usi sta cosa come scusa per non fare niente...
grazie per avermi permesso di fare il piccolo freud della situazione.:D

Psicologia parecchio spicciola

Cal è incredibile..!!!!:D hai scritto una cosa che capita spesso anche a me....l'altra sera ho visto un ragazzo con un suo coetaneo in un'auto sportiva decappottata,capelli all'indietro e sorriso smagliante.....io era alla finestra di casa....mi è venuto un vuoto nello stomaco,ho detto : quello dovevo essere io....:|

forse la mia anima è stata messa nella vita sbagliata...un errore di fabbrica!:lol::lol::lol:

:v

Beh, prova a pensare che magari eri nascosto in un tubo di cemento perchè sei uno degli orfani messicani che sniffano la colla e sei in fuga dagli squadroni della morte...

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Originariamente inviata da Cal Lightman

Psicologia parecchio spicciola

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se il problema è semplice mi risulta difficile trovare una soluzione complicata :D

Pensare a come sarebbe potuta andare, a quello che avrebbe potuto essere, è normale.. capita a tutti.. Ma non credo che avere la certezza che quello sarebbe stato il modo giusto sia sano..
Ligabue canta "Ci han concesso solo una vita, soddisfatti o no.. qui non rimborsano mai.."
La tua vita, la realtà che vivi, è tutto quello che hai, la sola possibilità che potrai giocarti.. perciò sfruttala!!

Se posso chiedere.. che infanzia hai avuto, la ricordi integralmente?

Visto che mi chiedevi, a grandi linee ti scrivo il mio percorso, se hai altro da chiedere aggiungerò poi o se no possiamo sentirci in mp. :)

Con alti e bassi, comunque normale.
C'erano spesso litigi in casa ma avevo i miei amici e stavo spesso fuori casa.
Tutto merito di un mio compagno delle elementari che aveva davvero un indole *****sta e mi spronava a fare le cose più sceme, ovviamente gli andavo dietro :lol:, tante piccole avventure che però ricordo con piacere.
Dalle medie le cose sono un pochino cambiate, avevo sempre molti amici e stavo spesso fuori, non potevo lamentarmi di nulla e avevo soldi per comprare tutto ciò che volevo.
Al liceo invece le cose sono peggiorate: ho sperimentato la presa in giro e la malvagità della società, avevo meno amici e tendevo a ritrovarmi sempre con un piccolo gruppo di 3-4 persone al massimo e solo il sabato sera.
Gli ultimi anni di liceo infine sono stati agghiaccianti: numerosi lutti in famiglia, la mia prima storia d'amore andata a male, l'aver scoperto di non essere bello, la perdita completa degli amici...insomma, come dice mrinvisibile sto vivendo l'adolescenza in ritardo...dolori che non avevo mai provato fino ai 18 anni.

Non senti che la vita che stai vivendo è adatta a te, allora perchè non cerchi di cambiarla, nei limiti del possibile? Quasi nessuno è contento di quello che ha, ma c'è chi cerca di uscirne, e li apprezzo, perchè pur non riuscendoci tutti, almeno ci provano, e quelli che invece sanno solo dirsi che la loro vita è brutta e che loro non sarebbero dovuti esser dove sono.