Ne ho parlato un annetto fa anche con Antonio Serra, noto sceneggiatore della Bonelli.
Serra si lamentava che la Bonelli è in difficoltà e potrebbe fallire entro qualche decennio, perché già il mercato del fumetto è in crisi in generale, in più da un po' ormai quasi tutti i fumetti letti da persone più o meno giovani sono giapponesi, mentre i fumetti nostrani hanno un pubblico da 30 anni in su, che legge fumetti sempre meno.
Ma perchè i manga? Sono ambientati in una cultura talmente lontana da richiedere spesso delle vere e proprie note esplicative, si leggono in un modo che non è per nulla naturale per noi, sono spesso (ma non sempre) inferiori dal punto di vista grafico, eppure hanno invaso quasi tutto il mercato. Qual è il segreto?
Secondo Serra, l'errore principale del fumetto occidentale è quello di non aver quasi mai adottato lo stile del romanzo, cioè storie continuate che hanno un inizio e una fine, piuttosto che molti episodi praticamente autoconclusivi e teoricamente espandibili all'infinito, nonché quello di coprire troppi pochi generi letterari: Bonelli di persona impone agli sceneggiatori che tutti i suoi fumetti abbiano un protagonista più o meno eroe che deve lottare contro qualcuno che rappresenta più o meno i cattivi, niente alternative possibili. Questo significa innanzitutto perdere quasi tutto il pubblico femminile, poi comunque chiudersi a tutti i generi che invece trovano spazio nelle produzioni giapponesi: romanzo rosa, commedia, drammatico, storielle scolastiche eccetera.
Cosa ne pensate?