Se amate il teatro dell'assurdo, non potete non conoscerlo.
Per ora ho letto e studiato solo quattro pièces teatrali di Ionesco.
La cantatrice calva e La lezione, le sue due prime opere, quelle in cui, apparentemente, il nonsense può sembrare gratuito, esclusivamente giocoso. Ionesco si scaglia contro i clichés quotidiani, e i personaggi sono quasi delle marionette che recitano un dialogo in modo completamente meccanico.
Rinoceronti, in cui Ionesco ipotizza un'epidemia a causa della quale tutti gli uomini si trasformano, appunto, in rinoceronti e che è una metafora del nazismo e, più in generale, di tutti i totalitarismi. Viene quindi posto l'accento sui comportamenti umani e su come essi mutino in risposta alla nascita e la crescita di un'ideologia.
Ed è proprio in quest'opera che Ionesco si è un po' lasciato tentare dal teatro impegnato, pur sostenendo che non si debba confondere il teatro né con la morale, né con la politica, visto che quello che conta è indagare la condizione umana e non la realtà sociale.
(Oddio, niente a che vedere con l'impegno politico e propagandisco di Bretch eh...)
E, infine, Il re muore, che - per ora - è la pièce che ho preferito, testo fondamentale sul tema della morte. Il re, che sta per morire ma che non vuole accettare la sua fine, o meglio, forse la accetta ma non la vuole ammettere, ci rappresenta tutti, in qualche modo.
Ora la smetto, lo giuro XD
E voi, conoscete questo drammaturgo? Cos'avete letto di Ionesco? E cosa ne pensate?
Sono avida di pareri!