1923. Elvira, una pittrice spagnola residente a Parigi, riceve la notizia che suo marito Rémy è morto in circostanze oscure a Shanghai. Quando giunge in Cina, accompagnata dalla nipote Fernanda, scopre che Rémy non le ha lasciato altro che debiti. Unica cosa di valore: uno scrigno antico che contiene una strana mappa. Elvira apprende anche che il marito è stato assassinato dai sicari della mafia di Shanghai, la Banda Verde, proprio per quello scrigno che a quanto pare fa gola anche agli eunuchi imperiali e ai seguaci del movimento nazionalista. Intuendo lo straordinario messaggio serbato nel cofanetto, Elvira e Fernanda si lanciano sulla pista del leggendario mausoleo di Qin Shi Huangdi, il Primo Imperatore, dove si favoleggia siano conservati tesori inestimabili. All'avventurosa spedizione si uniscono un antiquario cinese, un giornalista irlandese, amici di Rémy, il suo giovane servo Biao - che rivela sorprendenti doti di deduzione matematica - e il monaco Jade Rojo, maestro di filosofia taoista e arti marziali. Solo con il loro aiuto le due donne potranno sciogliere gli enigmi e superare le prove micidiali che proteggono il luogo di sepoltura del Primo Imperatore del Celeste Impero.
Come negli altri suoi libri (L'ultimo Catone, Iacobus, L'origine perduta) questa geniale autrice ci porta in un mondo straordinario, in cui i colpi di scena si susseguono pagina dopo pagina, fino ad arrivare al finale, mai scontato. Come sempre le ambientazioni sono spettacolari, e tutta la parte centrale del libro descrive tesori e luoghi che fanno sognare a occhi aperti.
Il libro è un buon mix di storia, leggende e fantasia dell'autrice, che riesce a tenere incollati alle pagine dalla prima all'ultima. Il libro ha circa 500 pagine, ma scorrono come se fossero al massimo 300: la narrazione non è mai pesante, o noiosa; anche le descrizioni di paesaggi e le divagazioni storiche che descrivono alcune zone attraversate dalle vicende del libro non appesantiscono per nulla la narrazione e contribuiscono brillantemente all'atmosfera del libro.