Hanno tra i 12 e i 17 anni i protagonisti di questa inchiesta sul mondo della cocaina.
Hanno origini differenti: sono italiani ma anche brasiliani e rumeni; provengono da zone di disagio ma anche da situazioni di agiatezza economica e familiare,se non di vera e propria ricchezza.
Hanno,con la cocaina,rapporti diversi:
ci giocano,incoscienti; ci vivono e lavorano,spacciandola; la preparano per avventori del sesso e della droga di ogni età,gusto,disponibilità finaziaria; ne sono vittime, come i reduci di incidenti stradali notturni, di ritorno dai cocaparty.
Emerge - come mai prima d'ora - dalle pagine di questa inchiesta un quadro allarmante e sorprendente ma di fronte a cui non è possibili chiudere gli occhi:un intreccio fatale, inconsapevole, cinico tra adolescenti, sesso e cocaina, che ha luogo ogni giorno, per lo più in un teatro istituzionale: la scuola, sotto lo sguardo avido della 'ndragheta calabrese.
E a sollevare il velo di questa inesorabile realtà sono proprio i ragazzi,che,qui,si raccontano.

Comprato e letto in brevissimo tempo,è un libro scritto allo stesso modo di "Ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano principessa"_