"Conversazioni in Sicilia" di Elio Vittorini, è uno degli ultimi romanzi che ho letto. Mi ha colpito così tanto da spingermi ad aprire un topic (ed io ne apro molto raramente!).
A me è piaciuto davvero tanto. E voi cosa ne pensate?
Ecco la recensione:
"Conversazioni in Sicilia è uno dei libri chiave della letteratura italiana del Novecento. Ma è anche un libro simbolo, un manifesto dell'opposizione al fascismo espressa attraverso le allusioni al mondo offeso e la rappresentazione allegorica della condizione umana oppressa dai mali del mondo che percorrono il romanzo dall'inizio alla fine. E'una sorta di grande poema lirico con un taglio narrativo, con un susseguirsi di immagini e situazioni simboliche che diventano uno specchio dove si rifrange la desolata condizione umana" (Sergio Pautasso)
A mio parere, il romanzo riesce ad andare al di là dell'epoca storica in cui è collocato e del semplice viaggio di Silvestro, rappresentando in vero il viaggio della nostra vita, l'esistenza di ognuno di noi.
Mi ha colpito poi particolarmente la scelta del titolo, in quanto in esso sembra racchiudersi l'intero contenuto dell'opera.
Sul treno che riconduce Silvestro alle origini, difatti, prende inizio la "sua grande conversazione": una conversazione con tanti e diversi uomini, con una madre ritrovata, con se stesso... insomma, una conversazione con la vita.
Aspetto i vostri giudizi...