un bellissimo libro che mi è stato consigliato da un'amica. in 2 giorni l'ho letto tutto, è un piccolo libretto di meno di 100 pagine ma ricco di significato. se avete un po' di tempo vi consiglio di leggerlo.
"Testa d'uovo, piacere, io sono grande naso o malanno immaginario. Scegli tu quello che preferisci". E un sorriso immenso.
Oscar con la sua ironia, arma di difesa contro un brutto mondo pieno di idiozia, mi risponderebbe a bruciapelo "Non sono soprannomi simpatici, a sto punto è meglio il mio", lasciandomi interdetta ma divertita, davanti a così tanta arguzia e intelligenza in soli 10 anni di età.
Questo bambino è una favola e non nel senso che ne è il suo principale personaggio, ma nel senso che solo così lo si può definire, per la meravigliosa voglia di imparare a vivere godendo delle vita nei pochi giorni che gli rimangono e per la buona volontà di imparare ad amare le persone che sanno ascoltare.
"Se mi interesso a quello che pensano i cretini, non avrò più tempo per quello che pensano le persone intelligenti".
Così Eric - Emmanuel Schmitt crea un principino triste, malato di leucemia da cui non può guarire. Crea una donna che la si immagina grassa, Nonna rosa, volontaria nell'ospedale dove Oscar e altri piccoli bambini sfortunati, sono in cura.
Crea lettere scritte per mano di Oscar, dirette a qualcuno in cui lui inizialmente non crede, ma più gli scrive e più gli si sente vicino e trova "forte" il fatto che Lui risponda tramite spirito, via interiore.
"P.s. non conosco il tuo indirizzo".
Nonna Rosa consiglia a Oscar di scrivere a Dio, di raccontargli i 10 anni della sua vita trascorsi ogni giorno.
Così cresce, a metà pomeriggio quando ha 15 anni affronta le piccole sofferenze della pubertà, un bacio rubatogli da una bambina. A vent'anni scopre l'amore, a 30 si sposa, a 40 ha paura; scopre la vecchiaia, la solitudine e la stanchezza.. scopre l'indirizzo di Dio.
In 10 giorni forse raggiunge Nonna Rosa e la sua saggezza, compie quasi 120 anni e poi si addormenta.
Non è una sorpresa, nella trama tutto ciò è già raccontato.
Il libro va letto per coglierne ogni accenno alla forza che si può avere nel dolore e nella malattia, e a quella che si dovrebbe avere sempre.
Queste 90 pagine non vi faranno piangere, credo, vi appesantiranno un poco il cuore, ma sono sicura che questo si alleggerirà non appena consiglierete il libro a qualcun altro che immaginate, saprebbe apprezzarlo.
Forse è troppo facile dire è che un libro di insegnamento e di coraggio, ma chi meglio dei bambini sa spiegare con ingenuità e innocenza le cose reali, quelle brutte da cui troppo spesso gli adulti vogliono scappare?
Oscar all'inizio detesta i suoi genitori perchè hanno paura di confessargli la verità.
Con l'umorismo di cui è capace, grazie ad un geniale autore, e al coraggio preso da un altro adulto, spiega loro che prima o poi anche loro dovranno morire. I genitori sembrano risvegliarsi dalla paura e trovano parole per amarlo ancora, di più, nonostante la malattia.
E' una favola reale che da un pò di speranza.
A me ne ha data tanta, e ha fatto rimpiangere di non aver vissuto appieno, come avrei potuto, questa giornata.
Che nonostante tutto salvo e annovero tra le migliori delle ultime.
Quando si trovano certe ispirazioni e si apprendono certe lezioni, niente è più importante.
recensione presa da qui