ho finito questo libro in tre mesi. non è da me finire un libro in tre mesi, io li divoro in genere... in alcuni punti la lettura è stata affaticata anche da una traduzione veramente brutta (risaliva tipo agli anni '20, quindi era piena zeppa di arcaismi). dopo averlo finito, studiato e averci fatto anche un esame (
) sento di dover consigliare un po' a tutti la lettura di questo Capolavoro.
probabilmente la storia lì per lì risulta poco accattivante. insomma, son pur sempre 1300 pagine che parlano di un pazzo convinto di essere un cavaliere errante in giro per il mondo. eppure, dopo averlo finito mi chiedo come posso aver detto prima d'ora di essermi goduta a pieno un libro.
ho trovato nel don chisciotte l'essenza del romanzo moderno, e ho trovato nel personaggio cervantino il padre (definizione non mia, ma veramente felicissima) di tanti personaggi che ho letto e che mi sono piaciuti. posso dire solo ora di apprezzare a fondo e capire madame bovary, e solo ora posso capire completamente pirandello.
il punto è che leggere il don chisciotte non è utile solo a capire personaggi che a me personalmente sembrava di aver capito, ma è molto di più. posso dire soltanto adesso di capire come e perché ogni romanzo sia fondamentalmente un metaromanzo. è qualcosa di inspiegabile se non lo si è letto.
è uno dei romanzi più tristi e "drammatici", anzi direi "drammaticamente" ironici che abbia mai letto. al di là delle risate e dell'ironia cervantina (che è qualcosa di veramente grandioso) c'è quello che pirandello ha teorizzato tre secoli dopo.