Il pandolce veniva portato in tavola con un rametto di alloro conficcato sulla sommità al centro del taglio a triangolo. Il più giovane porgeva il rametto di alloro al più anziano della tavola. Poi il capofamiglia iniziava con il taglio: la prima fetta di pandolce veniva messa da parte per il primo povero che si fosse presentato alla porta, la seconda fetta veniva conservata fino al giorno di San Biagio, quando si sbocconcellava per proteggersi dai mali invernali.
INGREDIENTI:
mezzo chilo di farina, 40 grammi di lievito di birra, due etti di zucchero, un etto e mezzo di burro, 100 grammi di uvetta sultanina “smirne”, 100 grammi di pinoli, 50 grammi di semi di finocchio, 40 grammi di zucca candita a pezzetti, mezzo bicchiere di latte, un bicchiere d'acqua di fior d'arancio, un bicchierino di marsala
PREPARAZIONE:
Stemperate il lievito nel latte e impastatelo con metà della farina; lasciate lievitare per un'ora. Unite poi all'impasto la rimanente farina, il burro, lo zucchero e tutti gli altri ingredienti.
Impastate bene e a lungo, sistemate l'impasto in un tegame da forno unto di burro e leggermente infarinato, coprite con un canovaccio e lasciate lievitare ancora per circa tre ore in ambiente caldo.
Praticate sulla sommità tre tagli a triangolo ed infornate a 240° per 45 minuti e comunque fino a quando il pandolce sarà di un bel colore biscottato.