Vorrei un parere su un caso un po’ complesso di cui sono protagonista.
Anni fa ero titolare come persona fisica di una concessione pubblica, e svolgevo la relativa attività per conto della ditta Alfa, in base ad un contratto di mandato SENZA rappresentanza.
Nel 2002, in seguito ad azione legale da me promossa e condotta a mio nome come concessionario, in esecuzione di sentenza d’appello mi fu pagata una somma di denaro da parte dell’ente pubblico concedente (che in seguito chiamerò “ Ente”) a titolo di rimborso tasse concessione.
Nel 2008, quando nel frattempo si era esaurito il mio contratto di mandato, la Cassazione stabilì invece che il rimborso da me percepito era indebito, rimandando la decisione di merito alla corte d’appello. Inspiegabilmente l’Ente lasciò estinguere il processo e nel dicembre 2013 il suo diritto alla restituzione è andato definitivamente prescritto.
Ora il quesito: ho diritto a trattenere definitivamente per me la somma, oppure essa spetta alla Alfa, cioè a colui per conto del quale avevo incassato il rimorso indebito?
In teoria sarebbe prescritto anche l’eventuale credito di Alfa nei miei confronti, ma mi chiedo: Alfa potrebbe invocare la non prescrizione a causa di un supposto occultamento doloso del credito da parte mia? (purtroppo non potrei provare di avere informato Alfa del rimborso, avendola sempre aggiornato solo verbalmente)
Faccio presente che ritengo di non avere alcun dovere etico nei confronti della Alfa che è stata anche per altre questioni estremamente scorretta nei miei confronti. grazie per le risposte.