Nella carriera di molti registi di un certo valore c'è sempre un momento in cui il fare cinema viene trasformato nel giocare con il cinema. In certi casi questo divertimento risulta fine a se stesso, in altri è un pretesto per smontare e rimontare il giocattolo per rivelarne allo spettatore i meccanismi, le finzioni, i trucchi. In questo particolare modo di fare cinema era maestro Alain Robbe-Grillet, ma non fu certo il solo.
Roman Polanski è regista di grande talento (anche se qualche volta lo spreca) e nella sua filmografia non poteva certo mancare un film dalle caratteristiche sopra descritte.
"Che?" è un film del 1972, una copruduzione italo-franco-tedesca in cui il giocattolo cinema, attraverso una serie di trovate anche molto divertenti, viene smontato e rimontato. Il risultato è gradevole ma al di sotto delle potenzialità che Polanski rivelerà in seguito in film di altro genere e spessore, tuttavia lo spettatore non uscirà insoddisfatto dalla visione.
La vicenda narrata in "Che?" è una favola, quella di Alice nel paese delle meraviglie, rivisitata in chiave umoristico-grottesca e condensata in un arco temporale di 48 ore.
Una ragazza, sfuggita a un tentativo di stupro da parte di un gruppetto di balordi e imbranati, trova rifugio in una villa. Nei due giorni in cui essa rimarrà nella casa attraversa la vita e i rapporti di un gruppo di stravaganti persone, in una serie di situazioni che vanno dal ridicolo al grottesco. Lei, sempre nuda quasi a voler simboleggiare l'ingenuità e l'innocenza, non riuscirà a modificare in nulla le abitudini dei personaggi che la circondano nè del resto risentirà in modo particolare delle avventure che corre.
Se il film ha un difetto è una certa caduta di ritmo nella seconda parte, più lenta e ripetitiva della prima, assai scoppiettante. Il fatto che la protagonista sia praticamente svestita dopo dieci minuti e lo rimanga fin quasi alla fine non ne fa un film erotico, anche se Polanski non perde l'occasione per divertirsi a mettere alla berlina certe perversioni e certi pregiudizi.
Il gioco della scomposizione e ricomposizione non avviene solo nella visione delle scene (talora ripetute con variazioni minime o con cambi d'angolazione) ma anche nella narrazione , nei dialoghi, creando un coinvolgimento dello spettatore. Che potrebbe all'inizio rimanere perplesso o sconcertanto ma ben presto è irretito nella trama giocosa.
Un film che potrebbe ascriversi anche al filone onirico, oltre che grottesco: Polanski racconta una favola, ma lo fa a modo suo, non rifuggendo da qualche esasperazione.
Girato a Capri, nella villa di Carlo Ponti che del film è il produttore, "Che?" si avvale di un cast interessante tra cui spicca un Marcello Mas*****nni in grandissima forma e una quasi debuttante Sydne Rome che la tv renderà famosa, sia pure per un tempo relativamente breve, grazie a programmi di varietà innovativi (No stop, ad esempio). Da sottolineare il sempre eccellente Romolo Valli, Guido Alberti e l'indimenticato Carlo Delle Piane. Una breve apparizione nelle sequenze iniziali per Alvaro Vitali, non ancora ridotto a fare il Pierino delle peggiori commedie pecorecce che di lì a poco avrebbero invaso le sale.
Un film gradevole, che si presta ad una visione di puro relax o, accettando l'invito al gioco del regista, ancvhe a qualcosa di più impegnativo ma sempre nei limiti del divertimento puro.
Da vedere o rivedere (disponibile in dvd - durata 110').
Buona visione!