Cara suocera,
eccomi qua, di fronte al tuo catafalco. Ancora non riesco a crederci, che possa essere successo: mi sento come un tifoso dell’Inter al fischio finale dell’ ultima partita di campionato. Stuporosa incredulità.
Lo so, partire è un po’ morire! …. ma siamo sicuri che hai preso un biglietto di sola andata?
Mi costa ammetterlo, ma almeno questa volta una buona azione l’hai fatta.
Purtroppo, a tutto c’è rimedio, fuorché alla morte. Per fortuna.
Tu lo sai: in fatto di religione, io e te non andavamo molto d’accordo: io sono abbastanza sciettico, in materia. Un punto fermo, però, ce l’ho: non credo nella reincarnazione.
…. anche se, con la sfiga che ho io, mi sa che un giorno ci rivedremo, da qualche parte.
Di una cosa ti vorrei subito pregare: porta la mia solidarietà ai vermi che dovranno mangiarti.
E dai, non fare quella faccia: sembri una che abbia visto la morte in viso! vedi il lato positivo della faccenda: almeno hai risolto definitivamente il problema delle emorroidi.
Ah, senti: posso darti un consiglio? Fossi in te, mi tingerei i capelli di viola: con il grigio della pelle, è la morte sua.
Cara, cara suocera, senza di te le giornate non aranno più le stesse: finalmente, di giorno potrò togliermi i tappi dalle orecchie.
Infine, perdonami se qualche volta ho osato mettere in discussione le tue lapidarie affermazioni. Lo so: avrei dovuto farlo sempre.
p.s. Naturalmente, ho solo fatto del black hunour. Io AMO mia suocera. Come tutti i generi.
Di suocere.