Il lunedì mattina, alle prime luci dell'alba, un pomodoro inizia la sua giornata di lavoro nell'orto. Apre i suoi fiorellini gialli e protende i suoi frutti ancora immaturi, poi comincia a cantare sommessamente:
Io sono un pomodoro, io sono un pomodoro...
Un'altro pomodoro si sveglia, controlla l'ora, sospira, si scuote e canta anche lui:
Io sono un pomodoro, io sono un pomodoro...
Altri pomodori si svegliano, chi di buono e chi di cattivo umore, chi facilmente e chi a fatica, e tutti cantano:
Io sono un pomodoro, io sono un pomodoro...
Il sole si è fatto alto ed il coro assordante. Una grossa cacca di mucca che la sera prima ha fatto tardi gozzovigliando apre gli occhietti porcini e impreca tra se, poi guarda i pomodori e li vede così felici, così pieni di se stessi e del loro canto che si dice: Proviamo... E comincia anche lui a cantare con voce sgraziata:
Io sono un pomodoro, io sono un pomodoro...
Nel campo si fa silenzio. Il pomodoro più vicino alla cacca, trattenendo molto bene il ribrezzo, protende una foglia e la tocca sulla spalla.
Scusa-le dice-Ma tu non sei un pomodoro!
E la cacca gli risponde:
E' vero, ma è tutta la mattina che voi fate gli stronzi.
E il pomodoro, poverino, non seppe che ribattere.