Un ragazzino, purtroppo, diversamente abile viene mandato dai genitori in una comunità dove suore e volontari si prendono cura dei bisognosi. Una suora si avvicina e dice:
"Ma ciao nuovo arrivato! Com'è che ti chiami?"
"Io mi.m.mi ch.chia.m.mo Paol.lao.Pao.aol.lin.no"
"Bene Paolino, e dimmi cos'è che ti piace fare?"
"I.I.Io.io n.nuo.nuoto"
"Che bello ti piace nuotare, e dove nuoti?"
"M.M.mi.mio Pa.p.p.paà m.mi por.po.portav.va al m.m.m.m.mare"
"Accidenti al mare. Ma ti faceva nuotare vicino alla riva?"
"N.n.no.no"
"Allora ti accompagnava fino dove non si tocca"
"N.NN.No, pi.più i.in l.l.là"
"Allora fino alle boe? E ti dava il salvagente!"
"N.n.no sa.sal.salvag.gen.nte, pi.p.più i.in l.l.là"
"Ti portava in mare aperto? Ma allora devi essere bravissimo, e poi ti riportava a riva con il gommone?"
"N.n.o i.i.io n.n.nuot.to"
"Facevi a nuoto tutto quel tragitto? Da solo?"
"I.i.il dif.fi.ficile n.no.non è n.nnuo.uota.re, è.è d.d.d.if.ffficil.le u.usci.uscire d.dal s.s.sac.co!"