Mi affacciai alla finestra e mi trovai di fronte un panorama mozzafiato.
Il dramma della vita mia è di prendere sempre tutto alla lettera. Dopo meno di due minuti ero steso sul pavimento scosso (io) da rantoli violentissimi.
Un racconto, però, non può finire dopo sole 6/7 righe – pena la decurtazione dello stipendio. Mi vidi pertanto costretto a praticarmi la respirazione bocca-a-bocca e l’aglio delle bruschette mi riportò alla vita come un vampiro alla morte.
Quando uno resuscita, che c’è di meglio che sbrigare la corrispondenza? Aprii l’unica busta pervenuta e appresi che mia moglie era incinta, al terzo mese. Impossibile: io ero all’estero da oltre quattro mesi! Delle due l’una: o si trattava di una gravidanza isterica o mia moglie s’era fatta il bidè usando le mie lettere
(pessima battuta da avanspettacolo? Grazie per il consiglio: vedrò di piazzarla al Bagaglino).
Ero talmente fuori di me per la gioia, che stentai non poco a rientrare in me stesso – anche perché sono un tipo piuttosto chiuso.
Bussa e ribussa, alla fine mi aprii, sarà stato per via che le busse le tollero male.
Mi ricordai allora di quando conobbi mia moglie e subito persi la testa – con grande sorpresa dei miei amici, che mai avevano sospettato ne avessi una.
Tutto preso da lei, le presi la mano, ma lei, distaccata, mi disse: “Il mio amore è ceco”.
“Ci dev’essere un errore”, l’ammonii io.
“Nessun errore: il mio fidanzato è nato a Praga”.
Mi sentii mancare la terra sotto i piedi, non senza mio grande stupore, dal momento che eravamo in barca.
“Posso almeno nutrire qualche speranza?”, le chiesi affranto.
“Le speranze non sono come le scimmie dello zoo che si accontentano delle noccioline”.
Questa frase mi parve subito geniale, certamente una citazione da qualche sito di aforismi - lei era senza dubbio un’intellettuale
(in questo, io mi distinguo dall’intellettuale: lui cita frasi e personaggi celebri; io mi fermo a Cita e se mai mi allargo a Tarzan e Jane).
Di slancio, le segnalai che se il suo amore era ceco, il mio era sordo ad ogni richiamo: potevano ben farli convivere in una società di muto soccorso. Per me non c’erano problemi di convivenza.
Più volte gli amici mi avevano ripreso perché tenevo i piedi in due scarpe – e io più volte avevo tentato di tenerli entrambi in una sola, ma ogni volta ero miseramente cascato a terra.
Tanto brigai, che la convinsi. Ed oggi mi ritrovo felice padre di un figlio ceco.