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Ah... dimenticavo.
Se chiami carabinieri o polizia, sono obbligati a farti entrare... è un luogo pubblico, non una casa privata.
Questo lo dico, giusto se vuoi fare polemica.
Però sai... non so quanto ti valga la pena...
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Originariamente inviata da
ronin.engineer
il problema è che, a quanto ne so, una restrizione del genere la puoi fare se sei un club privato, non un semplice locale aperto al pubblico.
poi magari mi sbaglio eh.
Esatto.
Se è un club privato, non ci sono *****. O sei come dicono loro o non entri.
Se è una comune discoteca, puoi rivolgerti alle forze dell'ordine. Ma quanto tempo ci perdi?
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come dicevo io. però come dici tu, quanto ne vale la pena? oltretutto le forze dell'ordine preferirei chiamarle per qualcosa di più serio che un semplice pirla che non mi fa entrare :D
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Originariamente inviata da
ronin.engineer
c'era un servizio di intenti pari al tuo topic, tutto qua...
uff, me lo sono perso... non sai se è possibile recuperare la puntata da qualche parte? Poi cercherò...
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non ti perdi nulla.
prova comunque a cercare sul loro sito
EDIT: ecco servizio
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Originariamente inviata da
ronin.engineer
il problema è che, a quanto ne so, una restrizione del genere la puoi fare se sei un club privato, non un semplice locale aperto al pubblico.
poi magari mi sbaglio eh.
sono consuetudini, sono leggi non scritte, nelle discoteche è così da sempre e ci sono un'infinità di luoghi sostitutivi in cui puoi andare se non ti va bene la selezione che c'è lì.
ecco perchè il diritto alla selezione è pienamente giustificato, sì sono luoghi pubblici, ma non sono certo ospedali o autobus.
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Originariamente inviata da
ronin.engineer
il problema è che, a quanto ne so, una restrizione del genere la puoi fare se sei un club privato, non un semplice locale aperto al pubblico.
poi magari mi sbaglio eh.
Esatto. Non so se sia permesso. E a questo punto, non so se sia "legale" far pagare 15€ una bottiglietta di birra da 33cl. Ma una volta non c'era un certo limite nei prezzi?
Paradossalmente, io di solito vado quasi sempre in un club privato. L'unico vincolo per entrare è avere la tessera di iscrizione, GRATUITA, e ogni volta entri gratis. Ci trovi dentro di tutto, dalla persona elegante, al ragazzo con la magliettina "logorata". I prezzi delle consumazioni sono poi più bassi rispetto ad altri locali della zona. Ovviamente io continuerò ad andare li, anche perchè c'è musica molto più bella, e il clima è fantastico, di "amicizia".
Ma voglio dire, qua mi sa che si stanno invertendo i ruoli tra locali :D
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Originariamente inviata da
Don Rodriguez
sono consuetudini, sono leggi non scritte, nelle discoteche è così da sempre e ci sono un'infinità di luoghi sostitutivi in cui puoi andare se non ti va bene la selezione che c'è lì.
ecco perchè il diritto alla selezione è pienamente giustificato, sì sono luoghi pubblici, ma non sono certo ospedali o autobus.
e qua sbagli, non è che se una cosa si fa sempre la tal cosa diventa legale o giustificabile.
@salander: per il prezzo maggiorato non saprei proprio dirti
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Originariamente inviata da
Rum e Cocaina
Ah... dimenticavo.
Se chiami carabinieri o polizia, sono obbligati a farti entrare... è un luogo pubblico, non una casa privata.
Questo lo dico, giusto se vuoi fare polemica.
Però sai... non so quanto ti valga la pena...
Esatto.
Se è un club privato, non ci sono *****. O sei come dicono loro o non entri.
Se è una comune discoteca, puoi rivolgerti alle forze dell'ordine. Ma quanto tempo ci perdi?
Alla fine ho lasciato la felpa in macchina, era la festa del mio amico e mi dispiaceva litigare col buttafuori e andarmene via.
Poi, riguardo a destinare delle carrozze della metro solo per i milanesi, Fini ha detto "viola la carta internazionale dei diritti dell'uomo, non può essere approvata!".
A me il paragone sembra simile. Discriminano il costo dell'entrata in base al sesso. Non viola anche quello i diritti dell'uomo? Mi informo... e se poi mi fanno girare ancora le palle, se mai dovrò entrarci ancora, vedremo!
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ragazzi la selezione nei locali pubblici é vietata per legge
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Originariamente inviata da
salander
Poi, riguardo a destinare delle carrozze della metro solo per i milanesi, Fini ha detto "viola la carta internazionale dei diritti dell'uomo, non può essere approvata!".
A me il paragone sembra simile. Discriminano il costo dell'entrata in base al sesso. Non viola anche quello i diritti dell'uomo?
quindi tutto viola i diritti dell'uomo, anche i posti a sedere per i non vedenti discriminano in base all'handicap, anche le tasse universitarie discriminano, le fasce di reddito più alte pagano di più... non dovrebbero pagare tutti uguali? anche quando si va a visitare una chiesa non si può entrare in costume da bagno... è discriminazione questa! anche un avvocato in udienza non si potrà mai presentare in tuta... è discriminatorio anche questo! e i bambini sotto il metro d'altezza non pagano sui treni? cos'è sta storia? e se mio figlio è alto un metro e 10? discriminazione!
per quanto riguarda "se una cosa la fanno tutti e sempre questa non diventa giustificabile", perchè no? la legge non è un qualcosa di trascendente, una legge divina che ci piomba addosso, sono regole che ci diamo noi, che decide l'uomo e tralasciando il dibattito sul voler accettare o meno un nucleo di diritto naturale, di diritti intoccabili come quello alla vita o quello alla integrità fisica, la maggior parte delle leggi le stabiliamo noi, e se una cosa la fanno tutti, significa che va bene così. Se due persone vogliono cambiarla e 98 no, le 2 persone si attaccano al tram.
per quanto io studi giurisprudenza, mi sono reso conto che non esistono solo le leggi dello stato, ma una serie di regole anche non scritte che tutti noi accettiamo, a dire la verità c'è anche la regola che le discoteche dovrebbero chiudere alle 4 ma molte stanno aperte di più, c'era la regola ridicola degli alcoolici non servibili dopo le 2, nessuno l'ha mai rispettata.
in ogni caso, anche dal punto di vista legale, ho trovato questo, se avete voglia di leggerlo:
Probabilmente in tutti i locali da ballo è accaduto che persone
respinte o allontanate dal titolare o dal personale dell'esercizio
erano poi fatte entrare o riammesse, su sollecitazione dei CARABINIERI
o della POLIZIA DI STATO.
Nella quasi totalità dei casi, l'ingresso è negato a chi in passato
già ha arrecato turbativa al normale svolgimento delle manifestazioni,
oppure a chi è notoriamente consumatore di sostanze stupefacenti o
dedito all'alcool; quindi le motivazioni che inducono i titolari dei
locali a negare o sospendere la prestazione al cliente, sono di solito
dettate da esigenze di tutela dell'ordine e della tranquillità della
manifestazione, oltreché di tutela della propria clientela. In altri
casi l'ingresso è negato qualora la serata sia a "tema" o riservata a
particolari categorie di persone. In tutte queste ipotesi si pone il
problema se la "SELEZIONE" operata all'ingresso sia o meno legale. Più
specificamente, il quesito è se alle discoteche vada applicato l'art.
187 del R.D. 6/5 1940, n° 635, il quale dispone: " Salvo quanto
dispongono gli articoli 689 e 691 del C.P., gli esercenti non possono,
senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio
esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo." Al
suddetto quesito va data senz'altro una risposta negativa, giacché
l'art. 187 non è riferibile alle discoteche intese quali luoghi ove si
tengono "spettacoli e trattenimenti pubblici".
Ciò per i seguenti motivi:
Il regolamento per l'esecuzione del Testo Unico delle Leggi di
Pubblica Sicurezza al paragrafo 15 tratta degli "esercizi pubblici"
quali Bar, Alberghi, Pensioni, Ristoranti ecc., mentre al paragrafo 14
detta norme relative agli "spettacoli e trattenimenti pubblici".
L'art. 187 è contenuto nel paragrafo 15 relativo agli " esercizi
pubblici", e non nel paragrafo 14, perciò è da escludersi la sua
applicazione ad una fattispecie del tutto diversa da quella cui è
normativamente destinato.
La suddetta divisione fra "esercizi pubblici" e "spettacoli e
trattenimenti pubblici" è del resto presente nello stesso T.U. delle
Leggi di P.S.
E' pacifico, infatti, che per l'apertura di un bar, di un ristorante,
di una pizzeria e d'altri esercizi similari è necessario munirsi della
licenza rilasciata dal Sindaco a norma dell'articolo 86 del T.U. di
P.S., viceversa, per l'apertura di una discoteca o di un night è
richiesta la licenza che il Sindaco rilascia a norma dell'articolo 68
del medesimo T.U..
Non c'è alcun dubbio, pertanto, che si tratta di due fattispecie
nettamente distinte sul piano normativo, ognuna disciplinata con
autonome disposizioni. Ciò conferma che l'articolo 187 del regolamento
dettato per i soli " esercizi pubblici" non può essere applicato alle
discoteche ed ai night, giacché questi ultimi soggiacciono alla
normativa dettata per gli "Spettacoli e Trattenimenti Pubblici". Un
ulteriore e definitiva conferma della diversità delle due fattispecie
è offerta dal codice penale, il quale punisce con due distinte norme
l'apertura senza licenze di un "esercizio pubblico" e di un luogo di "
spettacolo e trattenimento pubblico", riservando alla prima
fattispecie l'articolo 666.
In conclusione, può senz'altro affermarsi che i titolari e i gestori
di discoteche, night e locali da ballo in genere, possono senz'altro
selezionare la propria "CLIENTELA", negando o sospendendo il proprio
servizio, non solo nei casi in cui è richiesto da esigenza di tutela
della sicurezza del locale e dall'incolumità della clientela, ma anche
quando lo esigono ragioni di gestione e organizzazione del locale.
Detti principi sono stati di recente anche confermati dalla
giurisprudenza ( Pretura di Torino, 5/3/93) , a rilevante conforto di
quanto asserito.
che cmq resta un parere legale, non la bibbia.