Originariamente inviata da
paky92
Era il 4 maggio 1980, sono passati 29 anni dalla morte del carabiniere Emanuele Basile assassinato da Cosa Nostra davanti la sua famiglia.
Nato a Taranto il 2 luglio 1949, lascia quasi subito gli studi medici per intraprendere la carriera militare. E’ a Monreale dove riesce a indagare sulla morte di Boris Giuliano, indagine dalla quale emerse l’esistenza di traffici di stupefacenti. Prima di lasciare Monreale lasciò tutti i risultati dell’indagine nelle mani di Paolo Borsellino. Fu ucciso da un commando di Cosa Nostra composto da Vincenzo Puccio (ucciso all’Ucciardone a colpi di bistecchiera), Armando Bonanno (vittima della lupara bianca) e Giuseppe Madonia della famiglia di Resuttana. L’organizzazione era stata affidata a Giovanni Brusca. L’agguato scattò quando da poco era scoccata la mezzanotte. Basile stava tornando a casa insieme alla moglie e alla figlioletta dopo il ricevimento a Palazzo di Città in occasione dei festeggiamenti del Santissimo Crocifisso. I killer aspettavano il Capitano a Piazza Canale, all’agguato sfuggì per miracolo la moglie. I medici cercarono di salvarlo con un delicato intervento chirurgico, all’ospedale si precipitò anche Paolo Borsellino. Gli verrà consegnata una medaglia d’oro al valor civile, ovviamente dopo la sua morte.