Vivere a Pozzuoli è meglio del Viagra. Potrebbe essere lo slogan che sintetizza il risultato di un'importante ricerca scientifica condotta da un pool di studiosi napoletani che, appunto, hanno scoperto che il gas sprigionato dalle solfatare stimola l'erezione dei topolini e il vasorilassamento in tessuto di pene umano in provetta. Lo studio è durato circa due anni. Ed ha visto impegnati Roberta d'Emmanuele di Villa Bianca, Giuseppe Cirino preside della facoltà di Farmacia dell'Università Federico II di Napoli, in qualità di coordinatore, Vincenzo Mirone della Clinica urologica dell'ateneo partenopeo e il biochimico statunitense Luis Ignarro della University of California di Los Angeles. Che nel 1998, proprio mentre era a Napoli, apprese di aver ricevuto il premio Nobel per la Medicina. I risultati della ricerca sono stati resi noti dalla rivista dell'Accademia americana delle Scienze Pnas. Si è scoperto nel tessuto del pene due enzimi che trasformano un comune amminoacido in idrogeno solforato. Lo studio ha dunque evidenziato che questo gas (proprio quello delle solfatare) somministrato al tessuto del pene umano in provetta provoca la vasodilatazione, come appunto accade durante l'erezione. Di qui la possibilità concreta di aprire nuove strade per curare la disfunzione erettile. Ad illustrare le possibili implicazioni pratiche della scoperta è l'urologo Mirone. «Abbiamo trovato — spiega — una strada, cioè quella fondata sull'acido solforato, completamente diversa da quella dell'ossido nitrico sui quali si basano farmaci come il Viagra e il Cialis». I tempi per mettere a punto un farmaco alternativo a questi ultimi non sono, naturalmente, brevissimi. «Ci si potrà arrivare — ipotizza Mirone — nel giro di quattro o cinque anni». I vantaggi sarebbero notevoli. Non tutti i soggetti, infatti, che avendo problemi di erezione, usano i farmaci tradizionali, fondati sul principio attivo del citrato di sildenafil, reagiscono positivamente al trattamento. Un'altro dei padri della ricerca, il preside Cirino, evidenzia infatti che tra i consumatori di Viagra e Cialis c'è un 30-40 per cento di cosiddetti non-responder. «I primi beneficiari della nuova tipologia di farmaci— riprende Mirone — potrebbero trovarsi proprio in questa fascia».
Ma l'introduzione di medicine fondate sul principio del gas solforato potrebbe anche consentire di superare le controindicazioni che sconsigliano, in certi casi, l'uso di Viagra e di altre pillolette simili. È ancora Mirone che parla. «Quando si riuscirà a trarre delle conseguenze concrete dalla nostra ricerca — afferma — si potrebbero aprire nuove prospettive anche per quei soggetti che facendo uso di nitroderivati, come per esempio i cerotti per il cuore, possono andare incontro a problemi in caso di utilizzo del Viagra e del Cialis». E non è finita. «Perché — conclude Mirone — i risultati dello studio non torneranno utili solo per aprire una via alternativa nella cura delle disfunzioni erettili, ma potranno rappresentare la base scientifica per la cura di altre patologie cardiovascolari». Insomma, al di là degli slogan e delle semplificazioni divulgative, il lavoro degli scienziati napoletani potrebbe davvero avere conseguenze molto positive sulla qualità della vita di milioni di persone in tutto il mondo. Per gli abitanti di sesso maschile di Pozzuoli, un motivo di soddisfazione in più. Hanno visto confermate dalla scienza quelle doti che finora solo la leggenda gli attribuiva: una migliore vita sessuale, grazie all'aria stuzzicante delle solfatare.