..non è un topic su notizie sconvolgenti, mi passava solo per la testa un'idea e mi chiedevo quanto può essere vera. ovvio, mai si saprà, ma che ne pensate?
Si parlava con una zia al bar, mentre sulle pagine sfogliate del quotidiano si leggevano i servizi di questi giorni, le più combattute. Eluana e la sua storia, [e lei: "ma non può morire in pace?"] stupri e violenza, [e mi disse: "secondo te perchè sono improvvisamente così tanti? così giovani?"] lotte d'opinione.
mi è sorto un pensiero, chissà quanto può essere sensato.
non avete l'impressione che le notizie siano moda?
attenzione, non voglio dire che si debba passar sopra al dolore, ed a certi temi. assolutamente. leggete anche il seguito.
penso che le "disgrazie" non debbano succedere per forza tutte nello stesso stile in un dato periodo. pare che adesso ci siano molte violenze, ma ce n'erano davvero meno in passato? ce ne saranno meno in futuro? è così assurdo pensare che i media scelgano accuratamente su che argomento focalizzare l'informazione, e quindi facciano praticamente moda, e su questa giochino i vari schieramenti, quasi sfruttando temi di delicatezza inverosimile per accaparrare simpatia, per capire se il "pubblico" [noi che leggiamo, guardiamo, ascoltiamo] gradisce di più l'uno o l'altro parere?
ogni evento sembra dover sottostare alla legge della convenienza dei partiti, come fosse pubblicità, come se non fossero coinvolte persone vere, come se le vittime fossero cartoni animati, pupazzi, e nessuno di coloro i quali trattano degli avvenimenti considerasse minimamente il fatto in sè, ma quanto tocca il popolo, e quindi, quanto può renderlo più gradito se esprimerà una sua opinione.
come se vedessi un gatto divorare un topo, e mi sdegnassi ad alta voce non per il destino del topo, ma per attirare le simpatie di tutti coloro i quali sostengono i topi e vogliono rinchiudere i gatti. mentre un altro personaggio rivendica la libertà dei gatti a nutrirsi. ma nè a me nè a lui frega nulla dei gatti e dei topi: vogliamo solo il plauso delle folle, e così ci adeguiamo a ciò che più ci può rendere popolari, cioè dar contro ad un dato avvenimento a cui il popolo è sensibile.
e così ora sembra avvenire: violenze e stupri che prima restavano nascosti nella tacita vergogna vengono sbandierati, non per cercare giustizia o una soluzione, ma per dimostrare che "sono sdegnato come voi, merito preferenza". casi personali come stati di coma diventano questioni di stato "perchè se credo che ci siano più persone a favore dell'eutanasia, allora lo sono anch'io e mi guadagno le loro simpatie. se penso che ce ne siano di più propense a tenere in vita, mi schiero dalla loro parte. e così sono una persona che si preoccupa dei problemi sociali".
quest'idea mi disgusta. sono troppo pessimista? chi lo sa. sto rinunciando all'idea di una politica da persone del popolo per il popolo: siamo un pubblico che assiste alla disputa nell'arena dei propri guai. e purtroppo, prendere la parte dei protagonisti veri [non opportunisti] sta a noi.