Dal chirurgo plastico non solo per spianare le rughe o regalarsi un seno prosperoso. Le italiane cedono al ritocco anche per avere più soddisfazioni sotto le lenzuola, complice una tecnica che arriva da Oltreoceano e promette di accendere l'interruttore del piacere: il leggendario, ma recentemente fotografato, punto G. Si tratta della G-Spot Amplification, un intervento ideato da David Matlock del Laser Vaginal Rejuvenation Institute di Los Angeles e importato in Italia, per la prima volta, dall'andrologo e sessuologo Alessandro Littara e dallo specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica Gianfranco Bernabei. A quanto pare con grande entusiamo delle connazionali, conquistate dall'ultima moda 'made in Usa' in fatto di chirurgia plastica. Spopola infatti in Italia il ritocchino che promette di scatenare il piacere, con una vera e propria impennata della domanda negli ultimi mesi.
"Da sette mesi a questa parte - spiega all'ADNKRONOS SALUTE Littara, dell'Istituto italiano di laser-chirurgia sessuale per lui e per lei, con sede a Milano - abbiamo eseguito circa 25 interventi di questo tipo. Ma il passa parola deve aver fatto il suo corso tra le italiane: negli ultimi tre mesi abbiamo ricevuto circa 200 mail di richiesta". La tecnica, a dire il vero, non tiene ancora il passo dell'altro intervento 'intimo' più gettonato: la riduzione delle piccole labbra. "Ma ha registrato una crescita della domanda esponenziale - assicura l'esperto - e sembra davvero destinata a spopolare".
Ma come funziona il ritocco accendi-piacere? "L'intervento - ricorda Littara - consiste nell'iniezione di una sostanza anallergica e completamente riassorbibile appena sopra al punto G: una struttura ben individuabile almeno nell'80% delle donne, e situata nella mucosa della parte anteriore della vagina a circa tre centimetri dal suo ingresso".
In sintesi, si tratta di applicare un filler riempitivo "a base di acido ialuronico o collagene, che iniettato dal chirurgo grazie a uno speciale strumento messo a punto negli Stati Uniti promette di rendere il punto G più pronunciato e dunque individuabile". In poche parole lo 'gonfia', consentendo "una maggiore stimolazione durante il rapporto sessuale e quindi sensazioni più intense". Il 'viagra rosa', dunque, per lei non è in pasticca ma arriva in formato iniezione.
"L'intervento - spiega ancora Littara - dura circa un minuto, mentre la fase preparatoria non più di mezz'ora. Si utilizza un ago sottilissimo e il più delle volte si interviene senza anestesia". L'unico neo della 'plastica del piacere' è che "il filler riassorbibile scompare in circa sei mesi", conferma Littara. In meno di un anno, dunque, l'effetto svanisce e l'operazione va ripetuta.
La G-Spot Amplification attrae soprattutto le donne che raggiungono l'acme del piacere solo attraverso la stimolazione 'esterna', ovvero per via clitoridea. "Ben l'80% dell'universo femminile, secondo le stime", afferma l'esperto. "Ma non è detto - puntualizza - che il 'fortunato' 30% che raggiunge l'orgasmo per via interna non possa far ricorso a questa tecnica accendi-piacere". Che sembra spopolare da un estremo all'altro dello Stivale. "Le mail arrivano da ogni angolo dell'Italia - conclude infatti Littara - senza alcuna distinzione di sorta".